lunedì 17 Giugno 2024
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Tenta estorsione al Caan: “Gli amici hanno bisogno”, arrestato uomo dei “Veneruso”

VOLLA. Tenta estorsione al Caan, arrestato uomo vicino ai “Veneruso”. Era andato nel Caan e avvicinandosi ad alcuni commercianti del centro agroalimentare aveva detto chiaramente ai presenti di essere lì in nome e per conto “degli amici di Volla”, ovvero quelli del clan Veneruso.

Questi ultimi avrebbero chiesto aiuto “perché stavano in difficoltà”. Di più, il giovane spavaldo incalzava: “Pagate sentite a me o potreste avere dei ‘problemi”. Ma Giorgio Barbato, 28 anni, nonché emissario del clan è finito in manette, per tentata estorsione.

I tentacoli della camorra locale – il clan camorristico dei Veneruso, operante per il controllo degli affari illeciti a Casalnuovo e Volla – volevano insediarsi all’interno del Caan di Napoli e Volla avanzando richieste estorsive a cadenza “mensile” ma l’omertà è crollata: le vittime si sono ribellate e hanno denunciato. Il moto di giustizia, la voglia di essere liberi e non schiavi dei camorristi è stata più forte e alla fine ha prevalso sulla paura. La legalità ha vinto: quei commercianti avvicinati dall’emissario del clan erano stati intimoriti: qualcuno che aveva chiesto chi fossero “questi amici”, era stato redarguito con un “non fare lo spiritoso, pagate se non volete problemi”. Ma hanno scelto di denunciare raccontando tutto all’allora, era il 5 marzo, presidente del Caan Lorenzo Diana  che riferì in Procura e poi anche ai carabinieri della locale stazione (in seguito Diana è stato sospeso poiché indagato nell’inchiesta della Dda di Napoli sul presunto patto tra Cpl Concordia e clan dei Casalesi per la metanizzazione dell’agro aversano). Così è stato. Dopo la denuncia sono partite le indagini acquisendo anche i filmati del sistema di videosorveglianza che hanno dato buon esito. Nei giorni scorsi il gip della 14ima sezione del Tribunale di Napoli, Umberto Lucarelli ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per gli arresti domiciliari a carico di Giorgio Barbato. Questi, un 28enne con residenza a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna ma di fatto domiciliato a Volla in via Leopardi, risulta già noto alle forze dell’ordine per alcune vicende investigative e soprattutto per la sua vicinanza – tra l’altro più volte ostentata dallo stesso – al clan camorristico dei Veneruso.

Da 48 ore circa i carabinieri della locale stazione lo hanno arrestato ed è a disposizione della Direzione distrettuale antimafia che ha diretto le indagini. “Siamo felici della notizia, felici che giustizia e legalità abbiano vinto e qui dentro ne abbiamo davvero bisogno”, commenta Stefano Luciano, presidente della coop Cnl, che gestisce i servizi di pulizia e facchinaggio nel Caan. Sono passati circa sette mesi da quella mattina quando stava per avere inizio l’incubo dell’estorsione. Era il 5 marzo, poco dopo le otto del mattino. Nella struttura agroalimentare di via Palazziello – che da un mese ha il nuovo presidente Carmine Giordano – si fa largo un giovane,  “spavaldo”, scrive il gip poiché questi si presenta ai diversi standisti del centro “a nome di un’organizzazione mafiosa”. Attraversa gli ampi settori della struttura cercando “vittime a tappeto” sfidando anche la presenza delle telecamere verso le quali volge lo sguardo. Indossa una tuta del Napoli Calcio e ai commercianti dice di essere Mario Di Costanzo, del Parco Vesuvio di Volla (si tratta di un affiliato arrestato dai carabinieri nel marzo 2013). “Gli amici di Volla hanno bisogno, mettetevi a disposizione”, fu l’intimidazione. I commercianti scelsero di denunciare e restare a testa alta. Le indagini hanno fatto il resto.

di Patrizia Panico fonte Il Mattino area sud-costiera

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