venerdì 26 Aprile 2024
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“Prendi 3”, tre pezzi di plastica a testa per tutelare il mare e l’ambiente

 

Dario Catania : “Ci auguriamo presto che l’Italia adempia alle direttive europee che bannano il monouso, sappiamo che l’obiettivo è ambizioso ma ci auguriamo di diventare presto una nazione plastic-free”

 

Prendi3 è una iniziativa con cui si cerca di sensibilizzare i cittadini alla salvaguardia dell’ambiente e del mare in particolare, ha riscosso molto successo ed è partita da Dario Catania, nato a Napoli,  32 enne, laureato in economia aziendale.

“L’idea nasce dopo aver vissuto per quasi 3 anni in Australia e aver preso parte al progetto Take3. Gia mentre vivevo li pensavo di attuarlo in Italia così quando sono tornato ho unito un po’ di amici con i quali spingiamo questo progetto in collaborazione con gli australiani e tutte le realtà associative italiane che vogliono spingere questo progetto che nasce per gioco”, ha scritto Dario Catania.

“Infatti #prendi3 è un gioco, consiste nel raccogliere 3 pezzi di plastica quando si va a in spiaggia (ma anche al parco, in montagna o in città si può fare). E’ un gesto di gratitudine nei confronti del mare che è una risorsa preziosa e dobbiamo invertire il comportamento di gettare il rifiuto” – dice Catania che continua – “Il messaggio è quello di non acquistare più plastica perché le condizioni sofferenti degli oceani sono disastrose e solo con la consapevolezza e con azioni di questo tipo possiamo invertire la rotta. Ci auguriamo di creare un app per questo gioco, di poter intervenire nelle scuole con progetti educativi per creare una coscienza forte nei ragazzi per la tutela del mare e dell’ambiente”

“Prendi3 è un progetto molto ambizioso nella sua semplicità. Raccogliere 3 pezzi di plastica può sembrare poco, ma il gesto in sè nasconde una serie di importanti implicazioni: rispetto per l’ambiente, riuso e riciclo della plastica, riduzione degli sprechi. Prendi3 può e deve essere l’inizio di una vasta opera di sensibilizzazione mirata a migliorare la qualità della vita delle persone. E’ un gioco, ma dannatamente serio!”, afferma Carmine Aveta, uno dei promotori dell’iniziativa.

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