POMIGLIANO D’ARCO. Nell’autocarrozzeria abusiva venivano smerciati decine di pezzi di ricambio provenienti da svariate parti di carrozzeria e di motori di dubbia provenienza.
Per i due carrozzieri, gestori dell’officina, gli affari “sporchi” si sono conclusi oggi quando, nel corso di un blitz dei carabinieri della locale stazione, sono stati bloccati e denunciati con l’accusa di ricettazione e violazione alle norme di tutela dell’ambiente. Si tratta di un 49enne di Sant’Anastasia, tra l’altro già noto alle forze dell’ordine, e, di un operaio, incensurato di 26 anni di Pomigliano d’Arco.
Le attività investigative dei militari dell’arma da tempo si erano concentrate nella zona, in particolare sull’attività dell’autocarrozzeria in via Masseria Ciccarelli, gestita dai due denunciati. I carabinieri, nel corso delle perquisizioni all’interno dell’officina hanno rinvenuto svariate parti di carrozzeria e di motori di dubbia provenienza constatando inoltre che la stessa autocarrozzeria non era in possesso della prevista autorizzazione per le emissioni pericolose in atmosfera derivanti dalle lavorazioni con solventi e vernici, né possedeva l’autorizzazione per l’emissione di polveri sottili nonché di quella attestante il regolare smaltimento dei prodotti pericolosi e non degli scarti di lavorazione (ancora solventi e vernici, plastiche e scarti ferrosi). Sono scattati i sigilli di sequestro per l’autocarrozzeria, di 500 metri quadri e per le vetture presenti. I due gestori sono stati denunciati in stato di libertà.

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