domenica 16 Giugno 2024
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Duemila … 10 e lode! per il tenore nolano Raffaele Sepe

“La gratificante America con porte spalancate in mio riguardo; il Connecticut, il suo teatro dell’Opera del direttore Alan Mann; il mio osannatissimo maestro Bill Schuman, tutto genio e sregolatezza, insegnante lirico di fama internazionale insignito di molteplici onorificenze; il debutto nell’ormai lontano 2005 nel personaggio del Rodolfo della ‘Boheme’; l’affetto della cara Patty La Camera – mia seconda madre! – e della sua famiglia … sono componenti essenziali della mia formazione, musicale e caratteriale. Ma, ad un certo punto non ho ritenuto opportuno continuare il mio apprendimento musicale in terra straniera e non solo per un fattore nostalgico. Ad ogni angolo della vita di un artista ci sono continui crocevia, scelte da fare, dilemmi da sciogliere … Non si sfugge da tale condizione! Bisogna solo accomodarsi nelle mani di Dio, pregandolo di indicarci sempre la giusta soluzione!”. A riferirci è Raffaele Sepe, l’artista lirico internazionale che nasce trent’anni fa a Piazzolla di Nola. Un racconto che si nutre di significative pause, di eloquenti silenzi, di sguardi persi nei ricordi … poiché ad ogni episodio si configurano nella mente giorni di studio massacrante, notti brevi per le poche ore di sonno a disposizione … ma anche delle prime soddisfazioni, conquiste, riconoscimenti delle proprie capacità. Componenti tutte che hanno delineato i suoi primi successi da tenore.
Si diceva di scelte che il destino pone con inesorabile cadenza. Significante quella in occasione della sua ‘seconda Boheme’ americana, quando un osservatore d’eccezione annotò il nome di quel giovane dalla voce e dalle movenze sceniche così promettenti, accattivanti, seducenti … sul prezioso taccuino. Era il direttore della ‘Scuola dell’Opera’ di Bologna, Alberto Triola. Non profferì parola tra loro! Solo un anno e mezzo più tardi comparì un messaggio sulla propria casella di posta su fb. Semplicemente: “Ho qualcosa di interessante per Lei, se ritiene opportuno trasferirsi a Bologna!”. L’America aveva dato tanto al tenore di casa nostra, ma lo ‘studio’ cominciava ad appiattirsi! La sua anima, la sua voce, il suo continuo apprendere invocava nuovi stimoli, nuove emozioni, esperienze artistiche diverse! Il “SI!” sgocciolò convinto dalle sue labbra. E così che a partire da novembre 2009, questo ‘napoletano di provincia’ piantò la sua tenda alla ‘Scuola dell’Opera’ di Bologna che nel particolare ha significato il debutto ne “La Rondine” di Puccini e lo studio del personaggio di ‘Don Josè’ della ‘Carmen’ di Biset, il cui debutto avvenne nel teatro felsineo lo scorso maggio con partner la mezzosoprano Anna Malavasi. Ed anche in quest’ultima occasione luccicò la lanterna di un altro intenditore di lusso: il regista lettone Andrejs Zagaras, del ‘Latvian National Opera’ di Riga, il quale, senza pensarci su due volte, propose al Sepe una serie di messe in scena nel leggendario teatro in terra ex sovietica. Il debutto avvenuto lo scorso 4 agosto con partner l’artista svizzero/canadese Nora Sourouzian, ha riscontrato un trionfo strepitoso, di critica e di pubblico, al punto da indurre l’autorevole ‘padrone del regno’ a programmare ulteriori repliche, l’ultima delle quali il 16 novembre con nuova partner la mezzosoprano polacca Margorzata Panko. Nel frattempo germogliava nella sua voce e nelle sue capacità interpretative l’apprendimento del primo ‘Werther’ che ha spopolato il 6 novembre ed il 14 dicembre appena passati. Da qui l’ormai mitica affermazione del responsabile del teatro lettone rivolta al Sepe: “Un animale da palcoscenico capace di imprimere al personaggio una forza sempre nuova, una magia creativa unica ed irripetibile!” … e la proposta, accettata! di nuove date per la ‘Carmen’: il 6 febbraio, il 10 marzo ed il 20 aprile 2011!
“L’esperienza lettone ha provocato in me emozioni indescrivibili nelle due opere replicate più volte (Carmen e Werther) e che reinterpreterò nel nuovo anno”, confida il lirico nolano. “Avere poi accanto protagoniste femminili sempre diverse, in aggiunta alla mia propensione a ‘variare’ di volta in volta anche le prerogative dello stesso personaggio, ha arricchito il mio repertorio in modo da conseguire alle opere un fascino sempre diverso per far si che io non mi annoia e che anche il pubblico percepisca sensazioni nuove. E’ una ‘lotta’ che l’artista deve sempre vincere per non appiattirsi nel mostrare un personaggio fotocopia. E di questo, ho notato, anche il pubblico e gli addetti ai lavori apprezzano”.
Lontano da Riga non è che il Sepe sia rimasto a guardare. Tutt’altro! La sua attività d’artista poliedrico con la musica comun denominatore, è stata incessante al punto da mettere a dura prova le sue capacità fisiche ed interpretative spesso fiaccate da mali di stagione nei momenti topici delle esibizioni. Ci riferiamo alla messa in scena della ‘Tosca’ con Nila Masala alla villa ‘Campolieto’ di Ercolano, quando una settimana di prove all’aperto ha ridotto la vocalità del novello ‘Mario Cavaradossi’, anche se non se ne sono accorti in tanti! Parliamo del trionfo al festival internazionale di Ravello, quando febbricitante, in tre estenuanti serate, ha sbaragliato il campo di duecento partecipanti aggiudicandosi sia il premio della critica che quello decretato dal pubblico. Erano i giorni della nefasta frana di Atrani, in costiera amalfitana. In casi del genere, parlare di performance eroiche non crediamo sia esagerato! Altro fiore all’occhiello il debutto italiano avvenuto ad inizio 2010 della ‘Boheme’ al teatro “Borgatti” di Cento, a seguito di un concorso vinto a mani basse!
Come non citare, poi, l’appuntamento indice di attaccamento alle proprie origini, quel ‘legame d’amore’ rafforzato ogni anno in occasione del ‘giugno nolano’! In questo 2010 che va a concludersi, il ‘gigante buono’ si è esibito con vari brani magnificamente scelti dal vasto repertorio della millenaria tradizione dei ‘Gigli’ ad opera della signora Ambrosio e che l’amministrazione comunale bruniana ne consente la messa in scena, quest’anno sotto l’attenta regia dell’attuale assessore al ramo, Grazia De Lucia. Il pezzo più gettonato dell’ultima edizione è stato interpretato in tandem con la giovane artista Angela De Lucia.
Ed ancora, per la serie “Napoli nel Cuore”, come non ricordarsi della serata del 5 luglio a Riva del Garda, dedicata esclusivamente alla musica partenopea, esibizione guadagnatasi a seguito dell’affermazione al ‘Ritorna Vincitor 2009’ ancora ad Ercolano. Nell’occasione lo show personale di Raffaele iniziava col brano “A vucchella”, proseguiva con un applauditissimo ‘living’ intrapreso con “Guapparia”, canzone fuori programma ‘arrangiato’ per l’occasione dal maestro Domenico Brusiello e con la partecipazione dell’orchestra affiancata da un valido gruppo di mandolinisti. La splendida serata lievitava, poi, con l’originalissima interpretazione della quasi sussurrata “Core ‘Ngrato”, accompagnata da solo pianoforte e da cinque orchestrali tutti italiani! Per poi concludersi nella splendida performance del ‘classico’, personale cavallo di battaglia “Torna a Surriento”. La definitiva ‘standing ovation’ veniva però tributata dall’immancabile “BIS” che ha prolungato la gradita presenza sul palco di Raffaele Sepe nell’intramontabile “Tu can un chiagne”. “In questa circostanza, ricordo che l’orchestra era composta da 60 elementi provenienti dalla vicina Svizzera, diretti dall’eccellente maestro Marco Boemi”, riferisce ancora l’artista piazzollese. “Poi è inenarrabile la soddisfazione, la suggestione di esportare la melodia, le parole, i brani che hanno fatto la storia della mia terra e che non smettono di far rivivere emozioni forti a chi le interpreta e al pubblico che li ascolta in tutto il mondo! Emozioni che vorrei rivivere a breve a ‘casa mia’, avvertendo il brivido di guardare negli occhi gente che conosco e condividerne la magica passione per la canzone napoletana. Per un giramondo come me, senza fare demagogia, credo che un piacere del genere rimarrebbe incancellabile. Così come ho rinunciato alla rappresentazione della ‘Carmen’ prevista a Riga il 26 settembre scorso, a favore della ‘Tosca’ in quel di Ercolano, per amore della napoletanità, così rinvierei qualsiasi impegno per potermi esibire nel nolano in un prossimo futuro”.
In tale prospettiva Raffaele Sepe ha inoltrato richiesta di esibirsi nella città dei gigli in occasione del ‘febbraio bruniano’, in un concerto di musica napoletano accompagnato da quattro ‘archi’ e voce recitante. La parola passa adesso all’amministrazione comunale, principalmente all’assessore Grazia De Lucia che tanta stima e simpatia artistica ha dimostrato di nutrire nei confronti del giovane tenore che tanto lustro sta dando alla città di Nola ed all’intero comprensorio. Noi speriamo bene!

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