sabato 4 Maggio 2024
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Giornata disabilità, la lettera Anic: ‘Chiediamo cose molto semplici’

Napoli. Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dall’ANIC associazione nazionale ipovedenti e ciechi.

Siamo un gruppo di persone affette da disabilità “Accessibilità e diritti”, un gruppo interno all’associazione A.N.I.C. nelle persone di Fabio Basile, presidente, Valentina, Matteo e tutti gli altri. Il 3 dicembre ogni anno, in questo giorno, si celebra la disabilità, si celebra la cosiddetta importanza della  disabilità, delle persone diverse dagli altri, dai normodotati. In questa giornata siamo elogiati, siamo innalzati, ingioiellati, tutti sostengono che le persone disabili sono una risorsa, una ricchezza. Vero! Ma spesso queste sono parole che sentiamo ormai da molti anni, troppi. Le iniziative messe in campo per celebrare questa giornata sono tutte molto belle e significative, è un onore essere ricevuti dalle più alte cariche dello Stato, ma questa ricorrenza non deve essere soltanto una pura e semplice celebrazione, fatta soltanto
di parole. Questa giornata deve essere un monito per ricordare a tutti che le persone disabili esistono tutto l’anno. Va benissimo ed è giusto celebrare ciò che per i disabili è stato fatto, siano essi con minorazioni sensoriali, fisiche o altro. Tutti devono poter far sentire la propria voce perché c’è ancora molto da fare. Noi, che non vediamo, in questa occasione vogliamo toccare alcuni punti critici che ci riguardano. Tutto ormai sta diventando touch. Per noi è un grande problema, in quanto questa modalità d’uso ci risulta completamente inaccessibile,
come avviene, ad esempio, sui distributori di bevande. I tasti sono ormai scomparsi e, in ogni caso, non sono parlanti! Ci viene in mente che le sintesi vocali da mettere sugli autobus sono ancora sporadiche, è come trovare un’oasi nel deserto. In alcune città ci sono, in altre no. In una città come Bergamo, per fare un esempio, ancora mancano, nonostante il colloquio avuto con il responsabile dei trasporti il quale promise di far installare le sintesi vocali su tutti i
mezzi pubblici entro l’anno, ma ci riferiamo ormai all’anno passato. Eppure sarebbe semplicissimo, come infatti è stato fatto per i tram. Chiediamo che le sintesi vocali sui mezzi pubblici siano installate in tutta Italia, impegnandosi, chiedendo fondi europei ecc.
Vorremmo anche più semafori sonori nelle nostre città, in tutto il territorio nazionale. La gente si deve abituare alla nostra presenza. Esistiamo anche noi! Un altro recente problema sono i bancomat, diventati touch, anche nei negozi. Ancora una volta basterebbe
installare una semplice sintesi vocale e tutto sarebbe risolto. Purtroppo solo poche banche l’hanno fatto in quel caso ogni persona con disabilità visiva può indossare un comune auricolare e prelevare in autonomia. Per cercare di risolvere il problema sono state fatte alcune applicazioni, ben vengano, ma non tutti le sanno usare o vogliono imparare ad
usarle, dato che il loro utilizzo richiede una certa preparazione e quest’ultimo non è quindi così immediato. In molti ormai ne parlano e noi vogliamo aggiungerci al coro, siamo nel 2021 ma ancora oggi non ci sono servizi adeguati. Noi ci appelliamo a chi ha la facoltà, a chi può fare qualcosa affinché questi problemi vengano risolti in tutta
Italia, le sintesi vocali sui mezzi pubblici, i semafori sonori, i bancomat e altri display resi accessibili ecc.  Chiediamo cose molto semplici. Non chiediamo di adattare le strade delle nostre città all’uso di un bastone bianco come Letismart, molto tecnologico ma anche molto lontano dalle nostre possibili realtà. Si possono fare passi da gigante
con la tecnologia, noi però non riusciamo ad ottenere neanche quel poco che sarebbe invece alla portata di tutti e che ha sempre funzionato. Facciamo allora qualcosa di più, non limitiamoci a lodare i disabili in questa giornata, a celebrarli, a farli sentire importanti, e poi, il giorno successivo, torna tutto come prima.

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