NAPOLI-POMIGLIANO D’ARCO. Sono le mani del bravissimo writer Mario Castì Farina che hanno realizzato ai Quartieri Spagnoli il magnifico murales di Totò.
I Quartieri Spagnoli stanno diventando il fulcro della cultura popolare partenopea, infatti numerosi sono i vicoli che con dei murales stanno omaggiando i grandi personaggi che hanno reso unico al mondo il patrimonio teatrale di Napoli. Questa volta è il turno di un bravissimo writer di Pomigliano d’Arco Mario Castì Farina specializzato in aerografia, contattato dall’ideatore dell’intera iniziativa Massimiliano Mantice. Il personaggio che spunta sulle pareti napoletane è il grande Totò. L’opera prende ispirazione da una delle immagine più comuni e rappresentative del principe della risata. Uno sguardo profondo sembra osservare i migliaia di passanti che affollano quei vicoli quotidianamente, oltre alla bellezza che traspare di suo Totò, questo effetto è anche il frutto della bravura del writer pomiglianese, che con meravigliosi giochi chiaro scuri, ha realizzato il bellissimo magnetismo. Non solo gli occhi di Totò, ma ciò che colpisce di più è la poesia che viene riportata all’interno dell’opera “A cchiù sincera”, la bellissima ode napoletana che il principe di Bisanzio dedicò alla sua mamma. Lo stupore per il bellissimo murales è arrivato fino a Roma, tanto che la stessa nipote del grande attore Elena Alessandra Anticoli De Curtis, come ci racconta Farina, ha espresso la sua felicità per quest’opera realizzata nel cuore di Napoli. Lo stesso artista ci tiene a ringraziare pubblicamente chi lo ha sostenuto in questa impresa: “Sono un figlio di Napoli, uno scugnizzo e dico con sincera umiltà che per me è stato solo un onore partecipare e donare il mio saper disegnare a questa strada che tra non molto sarà meta di turisti. Noi abbiamo tante tradizioni e siamo legati molto ai nostri maestri. Un grazie al grande Massimiliano Mantice per avermi invitato a far parte del progetto. Napoli chiama, Mario Castí Farina risponde. Grazie alla signora Elena Alessandra Anticoli De Curtis per aver apprezzato la mia opera, grazie ai ragazzi del quartiere, a Vncenzo Carrino e un omaggio va anche al cavaliere Antonio Merone per essere un grande erede di Totò e di Taranto. Grazie”.
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