lunedì 29 Aprile 2024
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Laurea Honoris Causa, Alberto Angela: “Sono parte della vita di Napoli”

NAPOLI. Emozione per la Laurea Magistrale Honoris Causa in Archeologia conferita ad Alberto Angela. In conferenza stampa: “Faccio parte della vita di Napoli a tutti gli effetti, sono uno di voi”.

Un riconoscimento meritatissimo quello che è stato dato ieri, martedì 25 giugno, al divulgatore scientifico più amato dagli italiani e non solo: Alberto Angela, all’Università Suor Orsola Benincasa gli è stata conferita la Laurea Magistrale Honoris Causa in Archeologia.

Le sue “meraviglie” sono entrate nel cuore di tutti: scienziati, storici, archeologi, antropologi, sociologi e semplici amatori della cultura che amano e seguono Angela dagli anni ’90. Proprio in quegli anni come un “Ulisse” fiero, curioso e tanto umile approdò agli scavi di Pompei. Lì conobbe il suo Virgilio, l’archeologo Antonio De Simone che oltre a fornirgli le informazioni accademiche gli aprì una porta su un mondo antico ma presente, tangibile nonostante la distruzione che aveva subito anticamente. E proprio in quel mondo  Alberto Angela trovò la sua “chiave di volta”. Da lì il libro “I tre giorni di Pompei”, puntate della sua trasmissione “Ulisse, il piacere della scoperta” dedicate al sito archeologico e poi la celebre “Stanotte a Pompei” andata in onda sulla rete ammiraglia della Rai, in prima serata e per giunta di sabato. Ascolti incredibili, nessuna trasmissione di cultura, fino a quel momento, aveva ricevuto da un pubblico, di diverse fasce d’età, tanta acclamazione. E poi ancora tanti altri servizi dedicati alla città di Napoli, al parco archeologico sommerso di Baia e ad altri “siti” italiani, hanno reso Alberto Angela il personaggio pubblico più amato dagli italiani. Soprattutto la città partenopea ha stretto con il paleontologo più famoso d’Italia una sinergia incredibile, tanto che nell’ultimo anno oltre alla Laurea Honoris Causa, Angela ha ricevuto ben due cittadinanze onorarie: quella di Pompei e quella di Napoli. La cerimonia di ieri quindi è stata emozionantissima, in primis per il neolaureato in Archeologia. Le prime parole, sia in conferenza stampa che durante la cerimonia, Alberto Angela le ha rivolte al suo Virgilio, come ama chiamare l’archeologo Antonio De Simone, a lui la gratitudine per avergli dato tanto da imparare sempre con profonda umiltà e stima reciproca. Affascinato dalla cittadella monastica del Suor Orsola Benincasa, in un incantevole chiostro, Angela ha parlato del suo amore per la nostra città e ha dichiarato ai giornalisti: “Faccio parte della vita di Napoli a tutti gli effetti, sono uno di voi”, poi continuando a parlare delle bellezze partenopee ha chiosato: “Questa è un’area amata fin dal tempo dei greci, dei romani non a caso, perchè è un paese ricco di stimoli”.

 

La cerimonia tenutasi nella splendida e suggestiva Sala degli Angeli del Suor Orsola, ha visto Rettore dell’ Unisob, Lucio d’Alessandro introdurre i “lavori”: “Alberto Angela si è posto mediatore tra i valori della conoscenza scientifica e della televisione del sapere” ha detto ad una platea affascinata, poi ha dedicato al neo archeologo dei passi della poesia di Ungaretti “Il porto sepolto” (traccia della prima prova della Maturità di quest’anno): “Vi arriva il poeta e poi torna alla luce con i suoi canti e li disperde”, versi che calzano a pennello al nostro “Ulisse”. Emozionante il discorso di De Simone che si è concluso con un abbraccio fraterno tra i due: “Una frequentazione che dura da anni, una collaborazione professionale che mi ha dato la possibilità di conoscere Alberto come persona. Ci sa prendere per mano e condurci nel cammino della storia che è in sostanza un cammino nel mondo”. De Simone ha ricordato non solo le tante opere compiute da Angela ma soprattutto il suo contributo alla divulgazione di esse, e ha concluso dicendogli: “Per tutto questo gli dico grazie”. La laudatio di Emma Giammattei è stata appassionata, ricca ed esaustiva. Ricordiamo uno dei passaggi fondamentali del suo discorso, che evoca le scene in cui siamo soliti vederlo: “L’avventura sul campo, i viaggi tra le immagini della scienza, il suo racconto. Non si può trascurare il dato iniziale: l’organizzazione e la messa in scena del sapere. Lo studio, di un modo diverso, di sperimentare una didattica del progresso scientifico”. Il “laureando”, prima di ricevere il prestigioso riconoscimento, ha spiegato le motivazioni per cui non è andato all’estero: “Sono rimasto in Italia perchè questo è il mio paese e qui voglio fare qualcosa. In uno dei miei primi servizi televisivi ho scelto Pompei, pur non conoscendola. Quando sono arrivato, il professore De Simone mi ha preso per mano e lì  ho scoperto una città intatta, un luogo che riportava alla vita. Qui ho capito la direzione della storia”.

Per il momento del conferimento della Laurea Laurea Magistrale Honoris Causa in Archeologia clicca qui

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