sabato 27 Luglio 2024
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Meningite a scuola, il sindaco chiude il plesso. Paura tra le mamme

VOLLA. Il panico tra le mamme è stato “virale”, quando ieri mattina accompagnando i loro bambini al plesso di via Manzoni hanno sentito di un caso di meningite diffuso proprio in quella scuola, sezione distaccata dell’Istituto comprensivo “Giovanni Falcone”.

Meningite da meningococco batterica, patologia poi conclamata già nelle prime ore della mattina dai sanitari del Reparto malattie infettive dell’ospedale Cotugno di Napoli dove era stata ricoverata l’alunna. Ad esserne stata colpita una bambina di 9 anni della quarta elementare. La piccola, senza avvertire alcun sintomo evidente in precedenza, nel tardo pomeriggio si era sentita male a seguito di un repentino sbalzo della temperatura. Una febbre altissima, oltre i 39 gradi che ha allarmato i genitori, i quali hanno immediatamente portato la bimba all’ospedale Santobono di Napoli, e dove, fatte le prime analisi è stata poi trasferita al Cotugno per una “sospetta malattia meningococcica”. La malattia è stata poi conclamata nel corso della mattinata dai sanitari del Cotugno dove la bambina è attualmente tenuta sotto osservazione. L’ospedale, inoltre, ha informato la Asl territoriale competente (la Napoli 3 sud), affinché si avviassero le immediate procedure previste dal protocollo per arginare e contenere il contagio: una profilassi antibiotica per circa tre giorni per adulti e bambini che hanno avuto contatto diretto con la piccola.

E’ scattata anche la profilassi informativa: la direzione del locale Distretto sanitario 50 ha informato la direzione scolastica fin dalle prime ore del mattino, in una nota, che tra gli alunni del plesso distaccato di via Manzoni, si era verificato un caso di meningite attualmente sotto osservazione. La forma di meningite che ha colpito la piccola è stata abbastanza aggressiva e questo ha portato, probabilmente, il sindaco Angelo Guadagno a emanare un’ordinanza sindacale di chiusura del plesso scolastico per la giornata di ieri e oggi, per consentire la sanificazione degli ambienti. Una chiusura “in via precauzionale”, dice il sindaco “sebbene l’Unità operativa di Prevenzione e controllo del distretto sanitario – spiega – tra le misure preventive dei contatti e dell’ambiente non include interventi di chiusura del plesso scolastico in questione, ritenendo utile l’areazione delle aule e un’attenta pulizia con detergenti comuni”.

Lo stesso sindaco, tra l’altro un medico pediatra del 118, ha spiegato alle mamme presenti la profilassi da seguire in queste ore con la terapia antibiotica contattando anche i rispettivi medici e pediatri. “Abbiamo fatto partire tutte le procedure senza tralasciare nulla – dice Guadagno – disponendo per questo motivo anche la chiusura del plesso scolastico, previa concertazione con la dirigente dell’Istituto Falcone, Maria Incarnato. Tutti quelli che sono venuti in contatto con la bambina devono avviare la profilassi di cure a scopo preventivo”. Per tale motivo è stato avvisato anche il parroco don Federico, della chiesa dell’Immacolata e San Michele di Volla, dove la bimba frequenta il catechismo due volte alla settimana.

Per la Asl competente, comunque, non si è trattato di un caso “anomalo” o “eccezionale”, tant’è che ha giudicato eccessiva la decisione del sindaco di chiudere la scuola: “Non era necessario arrivare a disporre la chiusura del plesso – dice Raffaele Palombino, dirigente del Servizio di Epidemiologia della Asl Napoli 3 sud – il batterio meningococco in questi particolari periodi dell’anno alberga nella faringe dal 30 al 70 per cento dei bambini. Una particolare condizione organica – spiega – può causarne l’esplosione della malattia. Per coloro sono venuti a contatto con l’ammalato – prosegue – occorre una chemioprofilassi antibiotica con un principio attivo che contrasti il batterio per almeno tre giorni”.

 

 

 

Fonte: di Patrizia Panico da Il Mattino area sud-costiera

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