SANT’ANASTASIA. Sta facendo discutere l’ordinanza “antimovida” adottata dal Comune di Sant’Anastasia. A lamentarsi soprattutto i giovani preoccupati di perdere l’occasione di divertimento che da qualche mese si è creata nei dintorni di piazza Trivio dove alcuni giovani imprenditori hanno aperto alcuni locali che sono diventati punto di riferimento per la movida del Vesuviano. A fare chiarezza sul dispositivo, però, ora è proprio il sindaco che chiarisce come l’unico obiettivo sia garantire proprio i ragazzi e tutelare il coraggio degli imprenditori che non hanno lasciato Sant’Anastasia.
“Il provvedimento è stato adottato per regolamentare la movida, non per vietarla”, spiega il sindaco Lello Abete, “è un atto dovuto e già adottato, tra l’altro, da diversi Comuni limitrofi che già da diversi anni accompagnano e gestiscono il fenomeno notturno. Non mi pare che in questi casi abbia condizionato il buon andamento delle attività commerciali, al contrario. E’ difficile immaginare una piazza, una strada, così come un locale senza musica o senza giovani che animano le serate, ma voglio ribadirlo con fermezza: non è questo che vogliamo, anzi. Abbiamo dovuto fare i conti in questi anni con critiche, improperi, offese da parte di chi si è sentito danneggiato dalla pedonalizzazione, ad esempio, di Piazza Trivio. Non abbiamo esitato un secondo nell’accompagnare con coraggio e determinazione gli imprenditori che hanno investito, e continuano a farlo, sul nostro territorio, ma sia chiaro che le regole non hanno mai danneggiato nessuno, hanno invece sempre migliorato le cose”. Per garantire ancora di più il maggior funzionamento delle serate Abete ha convocato una riunione con le forze dell’ordine. “Ho già riunito il Corpo della Polizia Locale e sentito i Carabinieri”, conclude il primo cittadino, “con i quali abbiamo già programmato le operazioni di sicurezza e contrasto alle inciviltà: noi, vogliamo che i nostri giovani possano vivere le loro serate in tranquillità, ma questa deve corrispondere anche a quella di tutta la cittadinanza ed i loro genitori che così sono più tranquilli”.
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