lunedì 17 Giugno 2024
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Ottaviano. Opere incompiute, lo stallo parte dagli atti deliberativi. Le accuse della minoranza “si chiedono fondi per spogliatoi di una piscina che non esiste”

Ottaviano. Da via Bosco Del Gaudio al centro cittadino, passando per le strade dove sventolano le bandiere di opere incompiute, scatta l’appello dei residenti delle periferie, e non solo, stanchi di essere abbandonati. Nel frattempo, la minoranza contro il tricolore “chiedono finanziamenti per completare opere che non ci sono”. Mentre la copertina del paese sembra sempre di piu assomigliare a chi l’amministra, si fanno largo atti amministrativi che insospettiscono la minoranza governativa che vuole vederci chiaro. Sara’ forse che l’effetto soporifero riesce ad avere conseguenze su tutti tranne su chi continua a cercare di smuovere e lanciare una scossa allo stallo della compagine politica che da mesi crede di amministrare portando invece lentamente la cittadina ad uno stato di abbandono totale. E allora ecco ritornare sotto i riflettori ancora una volta il cespite di via Lucci, quello che doveva essere destinato a piscina comunale. Situato in via Antonio Sarnelli, traversa del Rione Lucci, e a pochi passi a fargli compagnia e’ un’altra opera quella destinata a palazzetto dello sport. Due immagini speculari il cui triste primato e’ quello di essere le opere da piu tempo incompiute. L’uno divenuto specchio dell’altro, due complessi sportivi uniti dalla triste sorte di essere cattedrali nel deserto. Costruite negli anni 80, persino inaugurate seppur mai concluse definitivamente : tanti buoni propositi e obiettivi, che in meno di un lampo sono sfumati via. Eppure quello che sembra strano e’ proprio uno dei tanti atti deliberativi a firma dell’esecutivo con il quale si cercano disperati fondi per recuperare le opere. Sin qui, lodevole , se non fosse per le modalita’ richieste. Con la delibera numero 25 del 2 marzo infatti la giunta comunale chiese un finanziamento di 252,416,40 euro per il “completamento corpo spogliatoi dell’impianto sportivo di via Lucci, ex piscina comunale” . Ma quali spogliatoi se non esiste ormai nemmeno piu la struttura? Piu che chiedere finanziamenti di completamento i responsabili del procedimento avrebbero dovuto chiederne la realizzazione o il ripristino ed invece? Una piccola grande gaff che peraltro risulta almeno al momento congelata dallo stesso ente regionale che attraverso i Por Fser Campania 2007/2013 avrebbe dovuto elargire la cifra. Forse gli amministratori locali non si sono accorti che tra le canne cresciute in una laguna di fetore, rane, mura imbattiate e sopratutto un enorme invaso di rifiuti non c’e piu spazio? Eppure il recupero di quell’aria potrebbe realmente rappresentare anche un respiro sotto l’aspetto di sviluppo: economico perche’ in tanti non si recherebbero piu nelle piscine dei paesi limitrofi, in piu’ potrebbe garantire inserimento occupazionale. Ma purtroppo evidente e’ la cecita’ e sordità che ne fa da padrone. E così , quello che una volta rappresentava per i comuni dell’hinterland la culla della cultura e dello sviluppo industriale e sociale , oggi detiene il triste primato di paese senza alcuna risorsa attrattiva e produttiva. Dove si fanno largo decine e decine di petizioni che in questi mesi sono state presentate all’ente comunale, al cospetto del primo cittadino Mario Iervolino, per cercare di accendere i riflettori su alcune aree della citta’ completamente abbandonate. Strade colabrodo come quella di via Bosco Del Gaudio immagine vergognosa di un tratto che a parte non essere per nulla asfaltata, rappresenta una discarica a cielo aperto e in piu’ senza nessuna illuminazione. Di qui la decisione di un gruppo di residenti di farsi sentire, ma tutto vano, perché a detta dei cittadini nessuno e’ intervenuto. Poi c’è via Zabatta un colabrodo, via Risorgimento senza illuminazione, via Lucci con una fogna a cielo aperto, e persino alcuni rioni storici come quello di San Giovanni stanno sprofondando: tra i vicoli evidente e’ il dissesto del manto stradale. In questo clima di austeriti tra denunce, petizioni e quant’altro, non c’è che affidare le sorti cittadine al miracolo del patrono San Michele e sperare che l’amministrazione non deluda anche lo stesso , alla vicina ricorrenza, che lo vedrà sfilare per le strade cantierizzate del paese.

Giovanna Salvati

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