giovedì 10 Ottobre 2024
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Ripetitore a Marigliano. Residenti diffidano il Comune

MARIGLIANO. Nonostante le petizioni, le proteste, le interrogazioni e la richiesta di un consiglio comunale urgente e monotematico lavori per il ripetitore di telefonia cellulare in via Michelangelo Longo sono continuati ed ecco che i residenti hanno deciso di diffidare il Comune ad agire in merito alla vicenda “riservandosi sin d’ora di adire le Competenti Magistrature, non esclusa quella penale in caso di perdurante inerzia”.

Per “convincere” gli amministratori delle loro ragioni ripercorrono tutta la trafila fatta finora. “Premesso”, scrivono i residenti a Sindaco e funzionari di Suap e Utc, “che gli scriventi abitano tutti nelle immediate vicinanze di Via Michelangelo Longo, dove da alcuni giorni, e precisamente dal 23.03.16, veniva installato un traliccio con antenna WIND; Appena appurata la natura dell’opera veniva inoltrata al Comune in indirizzo istanza di accesso agli atti con numero di protocollo n.5937 del 25.03.16; Benché ad oggi non sia stato completato l’iter di accesso, non avendo ancora ottenuto copia degli atti concernenti il procedimento relativo all’autorizzazione all’installazione ed esercizio della stazione radio in parola, si aveva modo di verificare parzialmente gli atti introduttivi e riscontrare palesi illegittimità concernenti il titolo abilitativo in capo al richiedente gestore telefonico; Due consigliere comunali protocollavano con n.6033 del 30.03.16 formale istanza “…di sospensione immediata dei lavori della stazione radio sita in via Michelangelo Longo onde consentire la verifica del corretto iter amministrativo autorizzatorio e di garantire la concertazione della localizzazione delle stazioni radio sia con l’amministrazione che con la popolazione così come previsto dal regolamento comunale approvato giusta delibera C.C. 11 del 20.02.2006 e modificato con delibera di C.C. n.113 del 20.12.2007″;
– In data 30.03.16 veniva convocato dal Sindaco un tavolo tecnico con due responsabili Wind ed alla presenza di tutti i consiglieri comunali, del funzionario responsabile Utc e di una rappresentante dei cittadini che, ancora una volta, in quella sede reiterava le istanze sopra esposte;
CONSIDERATO CHE
– Invero, come da giurisprudenza formatasi in casi analoghi, peraltro proprio in contraddittorio tra il Comune di Marigliano e la Wind SpA, l’autorizzazione ex art. 87 d. Lgs. 259/2003 è subordinata, a norma dell’art. 5 del suddetto regolamento comunale, alla previsione dell’intervento nel programma annuale, predisposto dal gestore e concordato con l’amministrazione comunale, titolare del potere di controllo in materia;
– Detta norma regolamentare, benché contestata ed impugnata in precedenti giudizi, non è mai stata scalfita dalle pronunce del TAR, che si sono limitate a censurare il Regolamento esclusivamente nella parte in cui prevede un particolare aggravio documentale per il gestore richiedente;
– Del resto, la portata precettiva di detta norma, laddove impone il programma annuale, è ben evidente alla medesima Wind, che per gli anni passati ha presentato il suddetto programma;
RITENUTO CHE
– In mancanza di tale propedeutico atto programmatico, l’autorizzazione alla installazione della stazione radio è illegittima, in quanto violativa delle disposizioni anche comunali regolanti la materia;
– L’autorizzazione viepiù è inesistente, atteso che la richiesta non è stata presentata al SUAP del Comune (cfr. in termini, TAR Bari 1330/2015), bensì in modalità cartacea all’UTC, sicché neppure è profilabile nella specie la formazione dell’assenso tacito alla installazione della Stazione Radio;
RITENUTO ALTRESI’ CHE
– In virtù delle succinte motivazioni innanzi esposte, l’intervento realizzativo è privo di titolo abilitativo, e comunque illegittimo, sicché l’amministrazione comunale è in dovere di porre in essere gli atti dovuti e più opportuni per sospendere l’attività in corso ed ordinare il ripristino dello stato dei luoghi”.
“Apprezziamo le iniziative dei soggetti politici che in queste settimane si sono adoperati nella responsabilità di fare luce sulla vicenda”, spiegano i firmatari della diffida, “e quelle di tutti coloro che sentiranno il dovere di rispondere con trasparenza e concretezza alle nostre istanze. Come ribadito sin dal primo giorno, il nostro percorso di cittadini liberi, tesi ad un’identità di comitato di quartiere, continuerà esperendo tutte le azioni necessarie a garantire la tutela dei nostri diritti”.
Una battaglia che, però, non riguarda soltanto il quartiere di San Vito. L’intento dei promotori delle iniziative è quello di far luce anche su tante altre antenne “selvagge” presenti sul territorio, al gruppo di San Vito, infatti, si sono avvicinati anche cittadini di altri quartieri che hanno lo stesso problema.

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