SANT’ANASTASIA. Il Partito Democratico di Sant’Anastasia illustra il piano di incentivi per il sud
Mercoledì 21 marzo alle ore 18,00 in piazza IV novembre (presso l’ex ristorante Pascarella), si terrà il convegno “Opportunità per creare nuove imprese – Resto al Sud”, incontro organizzato per spiegare gli incentivi rivolti agli under 35 che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno
Organizzato dal Partito Democratico di Sant’Anastasia e dai Giovani Democratici, l’incontro ha l’obiettivo di informare i cittadini, soprattutto più giovani, riguardo la serie di incentivi “Resto al Sud”.
Che cos’è Resto al Sud? Resto al Sud, è una nuova serie di incentivi fiscali dedicati ai giovani tra i 18 ed i 35 anni residenti in una delle seguenti regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia che intendono aprire una nuova impresa.
A tali giovani, Invitalia, offre due tipi di agevolazioni fiscali che possono coprire il 100% delle spese effettuate, in parte a fondo perduto e in parte a tasso zero.
Resto al Sud è una delle agevolazioni introdotte dal DL 91/2017 a favore del Mezzogiorno con l’obiettivo di incentivare la nascita di nuove attività imprenditoriali condotte da giovani in territori fortemente svantaggiati a livello economico ed occupazionale.
Al convegno interverranno: Raffale Mollo (segretario del circolo del PD di Sant’Anastasia), Pasquale D’Ascia (del coordinamento dei Giovani Democratici anastasiani); Gianluca Sannino (project manager Amesci); Enza Amato (consigliere regionale del Partito Democratico); il consigliere comunale del PD Raffaele Coccia.
Proprio il consigliere Coccia afferma: “ Si tratta di un’altra misura economica che va nella direzione della costruzione di nuovi posti di lavori e non nell’assistenzialismo proposto da altri movimenti politici. Con questa misura, il Governo Gentiloni ha inteso creare nuove figure professionali autonome, incentivando così le giovani generazioni ad investire al Sud e quindi facendo diminuire la percentuale dei non occupati nella fasce di ragazzi dai 18 ai 35 anni. Più incentivi al Sud significa meno precariato e meno disoccupazione, soprattutto tra i ragazzi, e quindi una minore propensione alla ricerca di lavori nel nord Italia o addirittura all’estero”.
Il consigliere poi puntualizza: “Con tali incentivi i giovani potranno avviare iniziative imprenditoriali per la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli e acquacoltura, ma anche iniziative per la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, con particolare attenzione alle attività inerenti il settore turistico. Tutti settori che nel nostro territorio potrebbero trovare un grande riscontro. Proprio per questo motivo vi invitiamo a partecipare per saperne di più”.
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