sabato 20 Aprile 2024
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Saviano. Fiaccolata per Francesco tra commozione e ricordi FOTOGALLERY

di Saverio Falco

Saviano – Striscioni, cartelli, bandiere, fotografie hanno accompagnato il corposo corteo organizzato dalla comunità di Saviano per ricordare Francesco Tafuro, il giovane 33enne barbaramente ucciso nella notte tra il 10 e l’11 febbraio.

Migliaia di persone in strada. La chiesa di S. Michele Arcangelo in piazza Vittoria era gremita. Familiari, amici, parenti, associazioni o semplicemente conoscenti hanno dato l’ultimo saluto a Francesco Tafuro.
Un lungo e foltissimo corteo che ha attraversato le strada cittadine di Saviano per ricordare una giovane vita distrutta da un gesto vile quanto atroce. Un corteo dominato dal silenzio, interrotto solo dalle preghiere di Dsn Paolino Franzese e dal pianto di alcune persone. Francesco era un ragazzo solare, generoso, pieno di gioia e voglia di vivere: così lo ricordano gli amici di sempre. Eppure ora non è più tra noi.
“Per sempre nei nostri cuori”, “Francesco vive”, “Sei un ricordo che rimane per sempre”, “Ciao Francù”, sono solo alcune delle frasi scritte sugli striscioni preparati dalla comunità savianese stretta attorno al dolore di una intera famiglia.
Durante la celebrazione eucaristica, l’omelia del sacerdote ha commosso molti; un velo di lacrime è sceso anche sul volto del prelato. Al termine della messa un breve discorso del sindaco, Carmine Sommese, seguito da tantissimi messaggi e lettere di stima e affetto degli amici più cari.
Due i momenti del corteo particolarmente toccanti: la sosta dinanzi all’abitazione della vittima (via Crocelle) e al luogo dove è stato commesso l’efferato omidicio (via Olivella); qui è stata deposta una corona di fiori.
Anche da Somma Vesuviana in tanti, a partire dagli amici di Domenico Liguori che con Francesco gestiva una agenzia di scommesse e con lui è stato ucciso.
E’ passata più di una settimana dal giorno del brutale delitto avvenuto in via Olivella, ma l’aria che si respira in paese non è cambiata: tanta tristezza, molta rabbia, grande sofferenza, indignazione per una tragedia che certamente poteva essere evitata, considerati i futili motivi (economici) che hanno armato la mano dei tre killer.
Al termine della marcia, lenta e silenziosa partita da piazza Vittoria sono volati verso il cielo palloncini bianchi a forma di cuore, lanciati in paradiso a Francesco dai bambini della locale scuola elementare.

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