OTTAVIANO. Si era calata dal terzo piano annodando delle lenzuola per raggiungere il balcone sottostante ma la presa non ha retto e una bambina di 11 anni è precipitata. Salvata grazie ai fili per stendere la biancheria dove è rimasta impigliata, ora è in osservazione al Santobono.
Il fatto
L’episodio è avvenuto pomeriggio, verso le 18.30, in una palazzina, in via Alessandro Manzoni, nella frazione di San Gennarello di Ottaviano. Una bambina, di 11 anni, era stata lasciata sola a badare al cugino di appena un anno. I due cugini abitano rispettivamente al terzo piano, la bambina 11enne ed al secondo il cuginetto di un anno. La bambina era risalita a casa per prendere un giocattolo ma al ritorno dal cuginetto, nell’appartamento degli zii, al secondo piano, ha trovato la porta chiusa: in quel momento ha pensato di potersi calare dal terzo al secondo piano aiutandosi con delle lenzuola annodate. Una manovra maldestra e pericolosissima: la bambina una volta a penzoloni dal balcone si era resa conto di non riuscire più a muoversi, inoltre, la stessa presa di lì a poco non ha retto ed ha ceduto facendo precipitare la bambina, la quale si è salvata grazie ai fili per stendere la biancheria di un balcone al primo piano che le hanno attutito il colpo prima di farla rimbalzare al suolo.
Salvata in extremis dopo aver fatto un volo di circa sei metri. Le urla della ragazzina hanno attirato l’attenzione degli altri condomini che hanno immediatamente allertato i soccorsi.
Sul posto sono così giunti, allertati d’urgenza dal 118, anche i carabinieri della locale stazione. Il personale sanitario del 118 ha prestato le prime cure alla bambina la quale è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Santobono di Napoli. Al nosocomio partenopeo, i medici le hanno diagnosticato “una frattura alla gamba sinistra e una forte contusione alla spalla sinistra” guaribili in 30 giorni. Attualmente è in osservazione e non risulta in pericolo di vita.
Ancora al vaglio dei militari dell’arma e della magistratura inquirente la posizione dei familiari.
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