Somma Vesuviana. Una volta il suo nome era fra i più temuti, Giovanni D’Avino era il boss ai vertici del clan camorristico guidato dai fratelli Fiore e Luigi D’Avino, egemoni tra Somma Vesuviana e i comuni limitrofi. Oggi D’Avino, “o Bersagliere”, 51 anni, è un sorvegliato speciale con obbligo di dimora nel Comune di residenza. Proprio per non aver rispettato le prescrizioni stabilite per lui dall’autorità giudiziaria è finito di nuovo in manette. Ad arrestarlo i carabinieri della stazione di Somma Vesuviana. I militari lo hanno bloccato perchè ha violato la prescrizione imposta con la misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Giovanni D’Avino è stato sorpreso dagli uomini dell’Arma (coordinati dal comandante della Compagnia di Castello di Cisterna, il capitano Orazio Ianniello) mentre era in compagnia di altri pregiudicati. Ora l’uomo, pregiudicato appunto, e considerato dagli inquirenti ancora elemento di spicco del clan che porta il suo stesso cognome, e’ in attesa di rito direttissimo.
Il clan dei fratelli D’Avino era stato in auge negli anni ‘80, poi l’arresto dei capoclan Fiore (braccio destro negli anni del boss Carmine Alfieri) e Luigi nel 1997 e il loro successivo pentimento che portò alla fine della cosca criminale.
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