venerdì 19 Aprile 2024
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Un impero di droga in un deposito a S.Anastasia, 5 arresti

SANT’ANASTASIA. All’interno di un anonimo deposito, in una traversa di via De Curtis, un impero di droga. Tanta: 1,6 tonnellate per ben oltre 10 milioni di euro. I panetti di hashish erano addirittura stati confezionati e marchiati con il logo di una notissima casa francese.

I panetti “Louis Vuitton”, non un vezzo dei trafficanti di droga ma un codice identificativo che indica la provenienza originaria e la qualità della merce e, fatto così affiggere sulle dosi, erano occultati in un deposito in aperta campagna. E’ lì che i carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania li hanno, infine, rintracciati e sequestrati. Un duro colpo al narcotraffico.

L’ingente e prezioso carico della sostanza stupefacente proveniva dalla Spagna, era solo il terminale di un carico di circa 1,6 tonnellate di hashish il cui viaggio non era ancora terminato. In quel deposito, nascosto nella traversa di De Curtis a Sant’Anastasia la droga era di passaggio: il fine ultimo era lo smercio in tutta l’area nord del Napoletano e non solo. E’ molto probabile, infatti, che quel carico fosse destinato ad un ampio mercato campano. I profitti “marci” ricavati sarebbero lievitati ben oltre i 10 milioni di euro. I militari dell’arma nel corso dell’operazione hanno fermato cinque persone. Il blitz è partito questa mattina. All’interno del deposito c’erano il suo proprietario Pietro Festoso, 41 anni di Pomigliano D’Arco; Antonio Crispino, 34 anni di Marano; Giuseppe Guarino, 38enne di Villaricca; Salvatore Sarracino, 24 anni di Calvizzano e, infine, l’autotrasportatore Nicolas Navarro, 40enne spagnolo. Tutti tra l’altro già noti alle forze dell’ordine fatta eccezione per lo spagnolo. Nel piazzale del deposito c’era l’autoarticolato targato Spagna e un’auto, una Fiat Punto italiana. Nel corso della perquisizione fatta nell’autoarticolato sono state rinvenute, occultate tra altra merce, 2 pedane costituite da 52 pacchi di juta, contenenti in totale 1.595 chili di hashish. Tutti nel carcere di Poggioreale sono finiti i cinque arrestati per detenzione di sostanze stupefacenti.

di Patrizia Panico

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