CAMPOSANO – Nell’area nolana c’è un “triangolo della morte”, purtroppo venuto alla ribalta delle cronache per i crescenti casi di tumore che si sono registrati tra Nola, Acerra e Marigliano.
E, più di recente, a rafforzare questa triste statistica sono stati i dati aggiornati e prodotti dall’equipe diretta dal Prof. Maurizio Montella, responsabile del Servizio di Epidemiologia dell’Istituto dei Tumori “Pascale” di Napoli.
Stando a questo riferimento, preoccupa in particolar modo la crescita di casi di tumore al fegato, ma c’è un caso specifico, quello di Camposano, Comune nel quale sono in aumento tutti i tipi di tumore. Sulla questione è intervenuto Antonio Giuliano, presidente di “Fare Ambiente” e consigliere comunale di Camposano: «Chi mi conosce – ha scritto lo stesso Giuliano sul suo profilo “social” di Facebook – sa quanto impegno profondo sulla sensibilizzazione alla prevenzione, promuovendo con “Fare Ambiente” iniziative volte a tutelare la salute delle persone, con l’organizzazione di giornate specifiche dedicate alla diagnosi delle diverse patologie che colpiscono il nostro territorio, tra le quali anche quelle tumorali. La nostra realtà territoriale è purtroppo colpita al cuore in tal senso, come si può ben comprendere dai dati riportati nell’articolo. Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha tenuto per sé la delega alla Sanità, cosa sta facendo per salvaguardare la nostra salute? Si svegli De Luca, perché oltre alla promozione turistica c è anche e soprattutto da garantire la Salute delle persone in un’area del “triangolo della morte” che è diventata sempre più vasta e colpita! Personalmente – ha aggiunto Giuliano – mi impegno ad incontrare già in questi giorni il direttore sanitario dell’Ospedale di Nola per organizzare con i medici dell’Asl Napoli 3 Sud delle ulteriori giornate di prevenzione e visite specialistiche gratuite, da sostenere direttamente sui territori. Ma il mio appello lo estendo anche a tutti i Sindaci dei Comuni dell’area nolana, affinché garantiscano iniziative analoghe e non si rendano responsabili, anche solo moralmente, dell’aumento dei casi di mortalità nell’area a causa delle sempre più diffuse patologie tumorali».
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