sabato 27 Luglio 2024
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Addio a Giannina, la trans che vendeva sigarette al centro storico

È morta Giannina, la trans di Napoli, occhi azzurri e tristi, capelli biondi lunghi e trascurati, fisico smilzo e curvo, la si riconosceva da lontano per la sua voce e il suo classico ritornello: “Sigarette, cartine, bu*chì“. Con l’arte del contrabbando, seppur illegale, Gianna si guadagnava il suo pane quotidiano, e la simpatia di tutti. A volte, nei piccoli momenti di “pausa”, raccontava storie del passato, e ricordava spesso di essere la protagonista del celebre brano di Pino Daniele “Chill è nu buono guaglione”, lui stesso nato e cresciuto negli stretti vicoli del centro storico di Napoli.

Gianna, al tempo “Gianni”, era figlia di un maresciallo. Giannina, spirito libero, attivista e prostituta, fu tra le prime a Napoli a lottare per i diritti degli omosessuali, dei transessuali, delle lesbiche. Seppur sempre fedele alle sue idee, Gianna aveva uno spirito piuttosto critico per i gay dei tempi attuali, e spesso farneticava: “‘E ricchiun ‘e mo’ nun teneno ‘e ‘ppalle’“.

Il regista e drammaturgo teatrale Fortunato Cavino, racconta. “Una figura straordinaria, particolare, non interagiva molto con i suoi clienti. Mi ha sempre affascinato questi personaggi sfuggenti alla realtà.  Avrei voluto approfondire, conoscere la sua storia, come ho fatto per la Tarantina, ma lei non aiutava ad avvicinarsi. Mancherà. Hanno segnato gli anni della nostra vita, importante ricordarli, nonostante fosse vissuta ai margini, aveva delle mancanze sicuramente, una vita difficile. Queste figure hanno lasciato un segno indelebile.

Pelle di seta che incontravo alla stazione era più un barbone Pelle di Seta è dedicato a un personaggio che incontravo spesso alla stazione di Napoli: – alto, capelli tirati all’indietro, rossetto e fard su un viso deturpato dalla droga, si aggirava disperatamente alla ricerca di sesso per pochi spiccioli”.

L’attrice Margherita Romeo Messeri, l’ha conosciuta e ha avuto contatti con lei. Ha scritto sulla propria pagina social, del suo incontro e ci ha dato il permesso di pubblicarlo.

“VALERIA (o Giannina) Ieri la notizia della tua scomparsa mi ha lasciata a bocca aperta. Nel periodo della prima pandemia alcuni dei miei amici mi hanno chiesto di fare le imitazioni dei personaggi più significativi del centro storico, e tu sei stata il mio primo pensiero perché ho sempre avuto una grande ammirazione mista a timore per te. Avevo timore di essere presa a male parole dal tuo giudizio perché avevi la capacità di leggere immediatamente l’anima. Inizialmente mi sotterravi di male parole, ma poi un giorno, mentre camminavo di corsa da Dante a Perditempo , col costume di uno spettacolo che Costantino Raimondi e Sergio Longobardi avevano allestito per piazze e locali del centro storico, tu sedevi a Port’ Alba e mi fissavi sorridendo con gli occhi che ti brillavano. ‘Sei Splendida’. Mi hai detto solo questo e io ti ho detto ” grazie” ma appena ti ho superata sono scoppiata in lacrime perché finalmente ero entrata nelle tue Grazie. Hai sempre fermato me e Ella per sapere se la bambina stava bene, ci auguravi di essere accompagnate dal Signore e dicevi agli altri che non ci dovevano toccare. Hai cresciuto i tuoi nipoti con l’amore e la costanza di una madre, hai lavorato senza sosta battendo i più resistenti sul lavoro, e avevi la saggezza. Grazie di esserci stata segnando un’epoca. Bucchina….”

Margherita ci ha raccontato di averla vista un’ultima volta col bastone, non la vedeva da tempo e le ha detto: “che fine hai fatto mi hai fatto preoccupare!!” lei ha accennato ad una caduta, raccontando di essere poi stata accudita dai nipoti e dal suo portafoglio. Non vendeva più, usciva solo per “passeggiare”, un segno forse di arresa.

Giannina ha trascorso l’ultima settimana di vita in un letto dell’ospedale Pellegrini, accudita dai nipoti che lei ha amato tanto.

Giannina ora è libera era una figura fissa del centro storico non passava certo inosservata, in tanti la stanno ricordando sui social, sarebbe bello raccogliere e ricostruirne la storia, sono persone che fanno parte della vita di tutti. Mancherà tantissimo.

 

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