lunedì 6 Maggio 2024
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Al “De’ Medici” la storia di una studentessa per cui la Dad favorisce l’inclusione

OTTAVIANO. Inclusione nonostante la Dad, amicizia e solidarietà nonostante le divisioni imposte dalla tutela dovuta al Covid. Una storia bella quella che arriva dall’Isis “Luigi De’ Medici” di Ottaviano raccontata fa una delle sue docenti. Una storia che si è potuta realizzare anche per il sostegno che il preside Vincenzo Falco ha dimostrato ai suoi alunni.
“Sono convinta”, spiega la docente di sostegno, “che sotto la pressione di questa devastante pandemia, la relazione della didattica a distanza debba attestarsi soprattutto quale capacità della scuola di saper realizzare una dimensione autentica, di vicinanza e di capacità di coinvolgere gli studenti sia sul piano cognitivo che su quello emotivo. Per questo è necessario fare in modo che ogni alunno possa percepire la D.A.D. come un’opportunità straordinaria, aperta e costruttiva in cui la scuola entra in casa sua e vi entra nel migliore dei modi trasmettendo la sua tradizione pedagogica e la sua consolidata esperienza didattica. Anche il processo di inclusione per i ragazzi diversamente abili è risultato estremamente impegnativo, benché valido e confortante. Ciò però, non sta scoraggiando noi insegnanti anche perché il sostegno, ai tempi del coronavirus, va “oltre il tempo e lo spazio” ed è per questo che vorrei condividere un’esperienza significativa, che in questo momento storico che non ha eguali ha rappresentato per la nostra Scuola una conquista importante”.
E la storia che ci racconta riguarda un’allieva del primo anno che chiameremo Paola.
Una ragazza che inizialmente risultava avere un approccio schivo e poco incline ad istaurare un rapporto collaborativo e di confronto con il resto della classe. Paola si relazionava solo se guidata dalla presenza della docente di sostegno e spesso decideva di non inquadrarsi attraverso la webcam del suo pc. Analogamente con i suoi compagni di classe non condivideva alcuna emozione rifiutando qualsiasi confronto. A gennaio la giovane viene colpita da un tragico evento: la morte del suo amato papà, dovuta al Covid 19. La famiglia vive una condizione di disperazione e sconforto e compagni e docenti, in quel momento difficile, non si tirano indietro. “La scuola tutta, rappresentata dal dirigente scolastico professor Falco, decide di attivarsi a 360 gradi facendo ricorso anche alle autorità locali”, racconta la docente, “e insieme operano attraverso una collaborazione sinergica. In questo contesto Paola, riconosce amore e solidarietà ampiamente dimostrato da tutti i suoi compagni di classe che decidono di scriverle una lettera per far sì che la distanza non possa in alcun modo oscurare il loro affetto, sentendosi a lei vicini seppur distanti”. Ecco il testo della lettera che per la studentessa è diventato un importante punto da cui ripartire, per riavere fiducia in se stessa e nel mondo.
La lettera recita:
“Cara compagna, ti scriviamo questo a cuore aperto perché vogliamo che tu capisca e sappia che non sei sola. Nessuno può capire davvero quello che provi, ma possiamo immaginare il tuo dolore… Un dolore che fa male, ma ce la puoi fare, puoi riuscire a uscirne, e ne uscirai. Sii forte perché lo sei ma soprattutto pensa che il tuo papà non ti ha abbandonata. Perché una persona non c’è più quando non c’è più il suo ricordo, ma finché il suo ricordo ti accompagnerà, lui sarà accanto a te. Tutto quello che ti ha insegnato in tutti questi anni ti aiuterà ad affrontare la vita, sarà il tuo angelo custode che veglierà su di te, come ha sempre fatto. Conta sulle persone che hai intorno, i tuoi amici, i tuoi professori, la tua famiglia, chi ti circonda, perché è soprattutto in questo momento che si ha bisogno l’uno dell’altro, del nostro affetto! La vita non è sempre giusta, ci sono delle volte in cui ci rendiamo conto di quanto può cambiare così, da un momento all’altro. La vita può finire, ma c’è una cosa che sopravvive, che non cede nemmeno alla morte, ed è l’amore. Tu gli vuoi bene, lui ti vuole bene, ed è questo tutto quel che conta in fondo. Portalo nel tuo cuore, in te e riuscirai a guardare indietro senza soffrire ma con il suo bel ricordo, e consapevole che è stata una persona fondamentale nella tua vita, che ti ha insegnato molto, lasciando un’impronta importante per farti diventare chi sei ora. Anche noi ci siamo, se hai bisogno di parlare (anche in lontananza) e ci saremo sempre quando vorrai. Con molto affetto, i tuoi compagni di classe”.
Oggi, a pochi mesi di distanza, l’allieva ha raccontato ai suoi insegnanti di aver acquistato maggiore fiducia in sé stessa e nella scuola che ha scelto, consapevole che le è stata tanto vicina in un momento tragico, e lo sarà sempre. “Mostra sicurezza nell’agire e di stare bene con i suoi compagni”, aggiunge la sua insegnante, “con alcuni dei quali ha stabilito alcune amicizie, se pur virtuali. Non è più timorosa di affacciarsi in videolezione, mostra il suo bellissimo e fresco viso, ed è desiderosa di superare i brutti momenti vissuti e di guardare avanti fiduciosa nel suo futuro, sapendo che il suo papà la guiderà da una nuvola”. Paola, a seguito di tanta dimostrazione d’affetto e di vicinanza di tutto l’istituto ha risposto ai suoi compagni con questo messaggio: “La prima cosa quando mi hanno letto la lettera sono scoppiata a piangere perché non me lo aspettavo oltre perché in quella lettera ci sono scritte le più belle parole al mondo. Dopo avermi letto questa lettera mi sono sentita più al sicuro, nel senso che posso essere me stessa con i miei compagni di classe perché mi hanno dimostrato affetto è amore sia i miei compagni e i miei prof. Prima stavo male ma grazie a loro cioè prof è i miei compagni sto superando questa catastrofe che è successa. Ora ho deciso di arrivare fino alla fine del quinto anno perché l’ho promesso a mio papà che ci arrivavo e così sarà”. Una storia che abbiamo voluto condividere con i nostri lettori perché ci insegna molte cose e siamo certi che anche voi leggendola potrete trovare un motivo per migliorare, a partire dalle attenzioni che diamo agli altri.

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Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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