domenica 28 Aprile 2024
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Arti Grafiche Boccia A Salerno la Fabbrica ecologica a colori

Salerno – Nasce a Salerno la Fabbrica ecologica a colori, una nuova iniziativa delle Arti Grafiche Boccia in occasione dei 60 anni dalla sua fondazione nel solco del tema generale del progetto di rilancio che è “Oltre”: andare oltre, superarsi.
Attraverso le opere di artisti diversi le facciate della Fabbrica ospitano adesso opere di pittura per esprimere due concetti complementari:
La Fabbrica è colori, pensieri, azioni; in una parola, persone.
La zona industriale non è periferia marginale ma un luogo del bello e dell’armonia che si collega al territorio per le luci e i colori e va “oltre” perché 5.000 mq di facciate della Fabbrica sono state illustrate con la vernice speciale Airlite che consente di catturare dall’atmosfera una serie di fattori inquinanti purificando l’aria. In particolare, le superfici verniciate equivalgono a 5.000 mq di bosco e riescono a neutralizzare l’equivalente di inquinamento delle emissioni nocive di circa 600.000 auto l’anno.
Gli artisti che hanno reso possibile il progetto sono:
– Morris e Mirco Costantino Modena
– Danilo Angeletti
– Luca Pepe
– Ettore Tuderti e Nicolò Gianfelici
– Stefano Santoro
– Andrea Canò Dros
– Monica De Maio
– Luciano Pancani
– Giovanna Lettieri
– Stefania Maffei

La “Fabbrica a Colori” segue l’iniziativa “Oltre l’Economia Circolare” nata affidando un laboratorio artistico al Maestro Vincenzo Vavuso che, coadiuvato da altri artisti, ha trasformato gli scarti di lavorazione, a partire dalla carta, in opere d’arte, in sculture.

“Abbiamo voluto esprimere l’idea di un’Azienda aperta, dinamica, inclusiva e reattiva – afferma l’amministratore delegato delle Arti Grafiche Boccia, Vincenzo Boccia – perché il museo delle opere realizzate dagli artisti sarà aperto al pubblico assieme al museo delle antiche macchine di stampa, parte della storia della nostra Azienda, con una forte identità territoriale per aprirsi e non chiudersi, in una posizione geografica centrale tra Europa e Mediterraneo. A ciò seguiranno gli investimenti per il piano di rilancio perché il futuro si progetta e si conquista attraverso il lavoro, le idee, i progetti, i sogni e le speranze delle Nostre Persone”.

Nel concetto dell’”Oltre”, a proposito di inclusione, si annuncia un terzo grande progetto che a breve sarà presentato e che conferma la vocazione delle Arti Grafiche Boccia di essere un’avanguardia culturale.
Di essere, appunto, un “Oltre”.

L’Azienda Arti Grafiche Boccia nasce nel 1961, 60 anni fa, ad opera del suo fondatore Orazio Boccia che aveva appreso il mestiere di tipografo presso l’orfanatrofio Umberto 1° di Salerno.

La piccola tipografia cresce e si evolve nel corso degli anni entrando ed uscendo da vari segmenti di stampa in funzione dell’andamento del mercato.
Negli anni ‘70/’80 è la prima Azienda della città a investire nel processo della stampa litografica e negli anni ’80 a introdurre una macchina litografica a colori.
Alla fine degli anni ’80 decide di entrare nel segmento della stampa di moduli in continuo e poi in quello dei ricettari numerati in bar code in uso nel Servizio sanitario nazionale realizzati su carte valori.
Con l’inizio degli anni ’90 l’Azienda entra nel segmento della stampa dei giornali/quotidiani e successivamente, con l’installazione della prima rotativa a colori, inizia a produrre riviste e cataloghi a colori di più elevata tiratura per conto di editori italiani ed europei.
Fin dagli anni ’90, infatti, Arti Grafiche Boccia considera il mercato europeo quale mercato domestico grazie a un’evoluzione tecnologica e organizzativa che ha avuto riscontro nel tempo anche nell’incremento notevole di fatturato.

Nel 2002 la prima installazione in Italia di una rotativa Heidelberg M 600 e nel 2009 la prima installazione in Europa delle rotative giapponesi Komori in versione duplex.
Nel 2019 l’Azienda realizza un piano di ristrutturazione del debito – tuttora in atto – a cui si affianca nel 2021 un programma di investimenti finalizzato all’acquisto di nuovi impianti di stampa per allargare e consolidare la presenza nel segmento delle riviste, dei cataloghi per aziende e dei volantini per la GDO oltre che per la pubblicazione di libri.

Questo piano di investimenti, per un importo complessivo di 5 milioni di euro, permetterà all’Azienda di prepararsi alla fase “post-pandemia” e di inserirsi in altri segmenti di mercato diversificando la sua offerta produttiva per passare così dalla “fase del resistere” (2019-2020) alla “fase del reagire” (2021-2022).
La Arti Grafiche Boccia, inoltre, si dota di un‘area digitale gestita da un team dedicato in chiave di servizi e prodotti innovativi.

In occasione del compimento dei suoi 60 anni di storia e tradizione industriale, l’Azienda mette a punto un programma di eventi e iniziative che si svilupperà nel corso dell’intero anno come parte di un racconto innovativo e nel solco del ruolo dell’industria come avanguardia culturale del Paese.

Il primo passo va “Oltre l’Economia Circolare”: gli scarti di carta diventano opere d’arte e nasce in Azienda un laboratorio-museo sotto la direzione artistica di Vincenzo Vavuso. Nel progetto, di impatto mediatico nazionale ed europeo, saranno coinvolti anche istituti artistici del territorio.

Vincenzo Vavuso

Vincenzo Vavuso è un artista residente a Salerno, pittore e scultore.

Nella regolare frequenza degli studi specifici d’arte, ha assimilato con entusiasmo il lavoro formativo presso i suoi maestri, ricevendo poi un impulso decisivo dall’emozionante impatto visivo con la Costa d’Amalfi e con i paesaggi straordinari che contornano il Salernitano. Per questo il suo primo amore è stato per la pittura figurativa e paesaggistica dell’800 e per i fermenti di avanguardia del primo Novecento.
I frutti delle sue ricerche saranno poi raccolti nel volume La pittura: l’espressione di noi stessi (Ed. 2013), un emozionato incontro a distanza ravvicinata con i grandi maestri dell’Arte in Campania e nel Meridione.

Contestualmente, anche per la svolta innovativa derivante da una visita alla Biennale di Venezia, Vavuso ha concretizzato il transito verso un nuovo linguaggio, che in un primo tempo si concentra sulla produzione di opere figurative, poi informali, con forti elementi materici e con rappresentazioni naturalistiche e/o cosmiche, che narrano il lirico smarrimento dell’uomo nel Tutto. Infine egli effettua la scelta di campo dell’Arte realistico-concettuale, con un impegno che coniuga esigenze estetiche e sociali e nello stesso tempo non perde mai di vista le potenzialità di comunicazione.

È nato così il ciclo Rabbia e Silenzio, incentrato in gran parte su cromostrutture e pittosculture dal sapore realistico, con un messaggio forte e provocatorio. È l’urlo di “opere parlanti”, ove si assemblano pagine di libro bruciate e gualcite, o tagliate da seghe, o schiacciate da colpi di martello, o calpestate da scarponi, e via dicendo. Alcune di queste opere (che prefigurano la successiva serie, denominata Spider Art) si presentano prive di ogni supporto, con ragnatele, eseguite a mano con fusione di materiali e infine cristallizzate, che colmano lo spazio pittorico, pronte ad imprigionare fogli di libri, o meglio pezzi di cultura.

È un grido incessante ed intenso contro l’offesa che la società attuale, travolta da idoli ingannevoli e appassita dalla Corruzione, dall’Ignoranza e dell’Indifferenza, arreca nei confronti di valori fondamentali come la Cultura e la Bellezza. Un grido che riafferma la necessità di una palingenesi umana, prima ancora che artistica. Questa è la rivoluzione che l’artista sente viva nel suo animo ed è pronto a manifestarla con tutta la sua forza.
Il naturale e forte impatto delle sue opere e del suo messaggio si è tradotto sia in una nuova pubblicazione (Rabbia e silenzio, Ed. 2014) sia in una serie molto qualificata di esposizioni nel triennio 2014 – 2016. Alcune sono state realizzate in territorio campano: a Salerno,(Palazzo Fruscione, Arco Catalano, Complesso di Santa Sofia), a Cava de’ Tirreni (Mediateca Marte), a Paestum (Grand Hotel Tenuta Lupò), San Giorgio a Cremano (Caserma dell’E.I. e Villa Bruno), Pozzuoli (Galleria Controsegno). Anche fuori regione e all’estero Vavuso è riuscito a lasciare il suo segno: ha esposto infatti a Londra (Trispace Gallery), Roma (Galleria Rosso Cinabro), Dubai (Hotel Hilton), Tokio (Chiyoda Art Center), Venezia (Officina delle zattere), Gualdo Tadino, Torino (Galleria 20), Firenze (La Pergola Arte).

Dalla fine del 2016 Vavuso si è anche dedicato ad un’impresa collettiva di ampio respiro culturale e sociale, pur continuando la sua produzione artistica.
Si tratta della fondazione di un Movimento, il M.A.R.I.C (Movimento Artistico per il Recupero delle Identità Culturali), che punta a traguardi importanti, anche a livello nazionale. È un movimento artistico culturale che coinvolge pittori, scultori, letterati, poeti, musicisti, performer, attori, fotografi ed altre figure creative.
In linea con l’ispirazione da cui è nata la serie vavusiana Rabbia e Silenzio, punto fermo di riferimento è l’impegno diretto per la Cultura e l’Arte, essendo prioritaria la comunicazione, saranno centrali la comprensibilità o almeno la recepibilità del messaggio.

Le opere, i documenti e le iniziative che il Movimento produrrà avranno come filo comune la polemica contro l’Indifferenza e l’Ignoranza, che in questi tempi oscuri sembrano avvolgere Arte, Lettura, Letteratura, Cultura e/o la promozione dei valori che esse possono esprimere. Per questo le mostre organizzate dal movimento M.A.R.I.C. finora realizzate hanno il titolo significativo di “Disarmiamo l’Ignoranza” la cui direzione artistica è affidata all’artista Vavuso (Castel dell’Ovo di Napoli 2017, Villa Bruno a San Giorgio a Cremano 2017, Curti – CE – 2017, Palazzo Fruscione 2018 e Real Casina di Caccia di Persano, sede del Reggimento logistico Garibaldi, 2018).

L’intento del M.A.R.I.C. non è esclusivamente l’esposizione di opere d’arte o l’organizzazione di performance ed eventi artistici in sé, ma è anche quello di lasciare un segno tangibile per la collettività, come la creazione di centri artistico – culturali, laddove ce ne sia la possibilità e l’opportunità.

Non a caso la prima manifestazione pubblica del MARIC, a distanza di quindici giorni dalla nascita del movimento, è stata un’Asta d’Arte a scopo benefico, a Cava de’ Tirreni (Mediateca Marte, ottobre 2016), primo tassello di una serie di iniziative miranti a costruire una Casa della Cultura ad Accumoli, paese recentemente devastato dal terremoto, col cui Sindaco, Stefano Petrucci, è stato stabilito un ponte diretto, che, oltre a garantire un fondamentale rapporto umano, garantirà l’utilizzo della somma raccolta solo ed esclusivamente per il fine prefissato. Infine nel mese di novembre del 2017 sta curando il Restyling urbano di Curti, paese del casertano, tale progetto vede impegnato il Movimento del maestro Vavuso per circa un anno. Nel 2018 si conclude la costruzione della casa della Cultura ad Accumoli e lo stesso anno l’artista dona la struttura al Comune come luogo di socializzazione del territorio.

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