mercoledì 1 Maggio 2024
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Bambina ‘rapita’ e uccisa, la madre confessa ma “non ha saputo spiegare come e perché del gesto”

Martina Patti, 23 anni, ha confessato a carabinieri e procura di avere ucciso la figlia Elena di 5 anni. Ma nell’interrogatorio non ha saputo spiegare come e perché avrebbe commesso il delitto. Il rapimento era una messa in scena per coprire l’omicidio. La donna avrebbe detto di avere agito senza capire quello che stava facendo. Non è riuscita a fornire una dinamica completa del delitto né del movente. La Procura sta predisponendo il suo fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. In mattinata la donna aveva fatto ritrovare il corpo. Ieri aveva denunciato il sequestro della bambina da parte di tre uomini armati e incappucciati, subito dopo aver prelevato la figlia all’asilo. Il corpo è stato trovato in un fondo agricolo distante alcune centinaia di metri dalla casa in cui la bambina abitava con la mamma.

La denuncia della madre da subito è apparsa “poco credibile” nella ricostruzione fornita agli inquirenti. Alcune ‘anomalie’ sono emerse subito agli investigatori. La dinamica del sequestro nel racconto della donna: tre uomini incappucciati e uno armato di pistola. Nessun testimone, oltre lei, dell’episodio. Non chiama subito aiuto sul posto, telefonando al 112, ma prima va a casa e poi con i familiari dai carabinieri a presentare la denuncia. Anomalie che hanno portato carabinieri e Procura a pressioni sulla donna che ha rivelato dove trovare il corpo della figlia.

L’accusa della cognata: “Martina Patti – ha affermato Martina Vanessa del Pozzo, zia paterna della piccola – voleva incastrare mio fratello. Un anno fa mio fratello fu accusato ingiustamente di una rapina, ma fortunatamente fu scagionato completamente. Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa trovammo un biglietto di minacce con scritto: ‘non fare lo sbirro, attento a quello che fai’. Mio fratello non sa nulla di nulla. A quel biglietto la madre della bimba ha fatto riferimento dicendo che avevano rapito Elena”.

 

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