SOMMA VESUVIANA. Tre bambini contagiati e tre classi in quarantena. Accade al I Circolo didattico di Somma Vesuviana, in particolare ai plessi “Mercato Vecchio” nella omonima strada e “Gino Auriemma” al Casamale. Si tratta di bambini i cui genitori erano risultati positivi e prima ancora che intervenga la disposizione Asl, già scuola e insegnanti hanno deciso di restare a casa per la sicurezza degli altri. Uno dei bambini in un primo momento, era risultato negativo mentre proprio stamane è arrivata una notizia diversa all’istituto.
Abbiamo contattato la scuola per sapere come agiscono in casi di contagio, con estrema disponibilità ci ha risposto il vicario e responsabile Covid Francesco De Sena.
“Innanzitutto va detto che la chiusura delle scuole può disporla soltanto il dipartimento sanitario territoriale, per noi l’Asl Napoli 3, il distretto 48 con il dottor Parrella che il nostro riferimento”, spiega De Sena, “nel momento in cui un genitore ci avvisa della positività di un bambino, noi ci facciamo dire dal genitore la data del tampone e da quel giorno andiamo a ritroso di 48 ore, come dice il disciplinare, mandiamo l’elenco dei bambini della classe e dei docenti entrati in contatto con il caso positivo all’ASl. Nel caso specifico, appena c’è stata comunicata la positività noi abbiamo provveduto a inviare tutti i dati per tempo, il dipartimento però non ha ancora fatto nulla. In via precauzionale i genitori hanno tenuto i bambini a casa e lo stesso hanno fatto le maestre, alcune delle quali hanno già anche effettuato i tamponi e ci hanno detto che sono risultate negative. Il caso di Mercato Vecchio ci è stato comunicato martedì, ma noi abbiamo proceduto ugualmente come se fosse partito venerdì, ultimo giorno di scuola, e siamo ancora in attesa di notizie dall’Asl. Ci sono altri due casi nella nostra scuola, ma cerchiamo di stare molto attenti. Ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno, mettiamo in atto la prevenzione più totale per garantire la sicurezza dei nostri alunni, dei nostri docenti e del nostro personale ATA. Però effettivamente la situazione epidemiologica non migliora anzi”.
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