sabato 27 Luglio 2024
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Contro il gioco d’azzardo patologico, le carte da gioco di Sofia

POLLENA TROCCHIA. Contro il gioco d’azzardo patologico, le carte da gioco di Sofia. “La tua vita non è un gioco..ma è in gioco la tua vita!”, è una citazione di Madre Teresa di Calcutta, da oggi fa il giro dei tavoli da gioco per combattere il gioco d’azzardo patologico.

Si, perché l’idea è stata quella di fare incidere la scritta proprio sulle carte da gioco: dalla confezione, e sul retro delle singole carte, in tal modo il giocatore, che di certo saprà leggere, non potrà fare a meno di non notare quella scritta, che lo sta in qualche modo mettendo in guardia. Proprio come la scritta posta sui pacchetti delle sigarette: non è un divieto ma un avviso. E’ stato questo l’intento di Sofia Bianco, autrice delle carte “della Sofia”, nonché presidente dell’associazione Onlus S.O.F.I.A. (Sostegno operativo famiglie italiane assistite). Con le carte, dunque, per combattere il vizio del gioco, quello d’azzardo patologico, che ammalia il giocatore con un desiderio compulsivo a giocare fino a scommettere quello che neanche pensava di possedere. Il gioco che ti tiene incollato al tavolo a puntare tutto, anche la propria vita: “Il gioco delle carte napoletane rientra nella nostra tradizione – dice la presidente Bianco – è un momento di godimento se non viene portato all’estremo, se non diventa un’azione che travolge facendone perdere il controllo: insomma, se non diventa una patologia, appunto, che va fermata e curata come tutte le malattie. Siamo convinti che con questo messaggio, vero e significativo, ci adopereremo ad accompagnare con razionalità e strategia vincente il gioco responsabile”. E il gioco d’azzardo patologico (G.a.p.), ovvero il desiderio compulsivo di giocare scommettendo somme di denaro con diversi zeri oggi costituisce “una grave emergenza sociale”, più volte ribadita nei tavoli di discussione e nei convegni sulla ludopatia e il vizio del gioco ai quali l’associazione Sofia ha preso parte attiva: “Anche a seguito delle innumerevoli richieste di aiuto ricevute da parte delle famiglie – spiega Sofia Bianco – condividiamo il concetto espresso da Sua Eminenza Crescenzio Sepe, ossia che è indispensabile lavorare tutti insieme per riportare il giocatore compulsivo al gusto di giocare per divertirsi e non per cambiare la sua vita, la cui condizione è seriamente compromessa al punto di potersi distruggere”. Dai tavoli di discussione alle azioni concrete e preventive l’associazione Sofia ha in tal modo elaborato un “vaccino divertente – spiega la presidente Bianco – capace di trasmettere vita, luce ed energia positiva all’universo del gioco”. Il progetto delle carte “della Sofia” è nato infatti solo pochi giorni fa, a seguito di un convegno sulle ludopatie “La vita in gioco”. Davanti ad un’emergenza occorre agire presto: “La nostra associazione si è impegnata a confezionare delle carte da gioco napoletane, riportando sulle confezioni, la salutare citazione di Madre Teresa di Calcutta: “Questa dicitura che, in teoria, dovrebbe funzionare da deterrente nel momento del gioco dove si ritiene di poter rischiare e nel momento che si pensa di potersi mettere in gioco, deve aiutare a comprendere l’importanza di tale esperienza: a fermarsi e riflettere”.

 

fonte Patrizia Panico da Il Mattino area sud-costiera

 

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