SANT’ANASTASIA. Era un vicino di casa della sua vittima, un vicino con cui aveva litigato il giorno prima di essere ucciso. Oggi a 11 mesi da quell’efferato delitto è finito in manette Claudio Spinosa, 36 anni di Sant’Anastasia con l’accusa di omicidio doloso aggravato.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato lui ad uccidere con cinque coltellate Aniello Maione, 77 anni, che fu ritrovato cadavere davanti alla tomba di alcuni familiari il 27 gennaio scorso nel cimitero di Sant’Anastasia. Questa mattina, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Noia, i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Noia, nei confronti di Spinosa. A suo carico quello che il procuratore capo di Nola, Paolo Mancuso, definisce “un grave quadro indiziario”. “L’ordinanza”, spiega Mancuso, “raccoglie risultati investigativi ottenuti grazie agli elementi acquisiti nell’immediatezza dell’evento ed il loro sviluppo attraverso gli accertamenti genetici svolti. Nella prima fase dell’indagine gli inquirenti hanno raccolto elementi indiziari idonei collocare l’indagato sul luogo del delitto; in un secondo momento si sono ricostruiti motivi ed occasioni di precedenti aggressioni dello Spinosa nei confronti della vittima;infine, grazie al lavoro qualificato effettuato sulla scena del crimine nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria svolte nell’immediatezza dell’evento, stato possibile con gli esami tecnici successivi, rinvenire sugli indumenti sequestrati all’indagato, tracce ematiche riconducibili al Maione”. Da qui la decisione del Gip di applicare la misura detentiva. Da subito i militari che indagavano sul caso si indirizzarono su una persona che conosceva Maione e dalle testimonianze emerse il litigio che Spinosa, vicino di casa dell’anziano entrambi vivevano a via Capodivilla, aveva avuto il giorno prima con la vittima.
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