giovedì 2 Maggio 2024
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Dimensionamento scolastico, convegno a Cicciano su ipotesi tagli alle scuole del meridione

di Rosa Auriemma

Il tema del dimensionamento scolastico previsto per il 2024/25 è stato l’oggetto dell’evento formativo tenutosi il 25 gennaio 2024 nell’Istituto comprensivo statale “Bovio-Pontillo-Pascoli” di Cicciano (Na)

Il convegno, introdotto dal Dirigente Scolastico professor Giacomo Vitale, ha visto l’intervento dell’onorevole assessore regionale Campania Scuola Lucia Fortini e la presenza del giornalista de Il mattino Nello Lauro – che hanno delineato le criticità per il prossimo anno scaturite dal dimensionamento-, del sindaco del comune di Cicciano professor Giuseppe Caccavale e dell’onorevole Carmine Mocerino. Al dibattito hanno partecipato i Dirigenti Scolastici e i docenti dell’area nolana e vesuviana.
Il tema del dimensionamento scolastico, come ha sottolineato onorevole Fortini e il giornalista Nello Lauro, rappresenta motivo di grande preoccupazione per le scuole del meridione per via dei tagli previsti nella legge di bilancio 2023, che riguardano le scuole sottodimensionate scaturenti dagli accorpamenti tra istituti dello stesso territorio.
Ad oggi, le regioni più interessate dai tagli a causa degli accorpamenti sono state Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sicilia e Sardegna. Ma gli effetti più gravi scaturiranno a partire dall’anno scolastico 2024/2025: “IL Tar ci ha dato ragione perché abbiamo dato un esploso di come si calcola l’organico” – afferma l’on. Lucia Fortini- “abbiamo dimostrato che le scuole di 600 e 650 studenti con la nuova istituzione scolastica di 1250 avrebbero perso immediatamente 5 collaboratori scolastici. Il governo dice che garantirà l’occupazione, quindi verranno garantiti gli organici di diritto, ma sappiamo che la scuola si regge anche sugli organici di fatto”. Nel frattempo, il consiglio di stato ha dato torto alla regione Campania che dovrà avere risposta dalla Corte costituzionale.
In caso di risposta negativa per la regione Campania, si stima che nel corso di 3/4 anni verranno tagliati circa 3500 posti di lavoro di personale scolastico tra docenti, personale ata, dirigenti e dsga; per il prossimo anno si prospetta una situazione terribile in quanto si è ampiamente provveduto a tutti i dimensionamenti possibili. Si tratterà, a breve, di andare ad accorpare anche le scuole secondarie di secondo grado e si andrà ad incidere sui territori che hanno già enormi difficoltà crendo gli omnicomprensivi. Il prossimo anno in Campania si paventa l’accorpamento tra scuole che si trovano a km di distanza e non c’è nessuna scuola che può pensare di essere salva dal dimensionamento, se 961 deve essere la media degli studenti per ogni istituto si avranno scuole con almeno 1500 studenti. Per questo l’onorevole Fortini sottolinea la necessità di mobilitazioni da parte dei sindaci oltre che dal mondo scuola.
Nel dibattito sollevato dai Dirigenti durante il convegno, il Dirigente dell’Isis De medici di Ottaviano sottolinea all’onorevole Fortini altre criticità legate al mondo della scuola in rapporto al territorio in cui è inserita: non è chiaro ad esempoio, per quale ragione non venga concessa alle scuole più accreditate e con grande richiesta di iscrizioni la possibilità di avere nuovi indirizzi per poter rispondere alla richiesta del territorio di nuove figure professionali. Possibilità che, invece, viene data in maniera prioritaria alle scuole con carenza di iscrizioni; l’onorevole Fortini, a tal proposito, sostiene di riconoscere il problema, ma che tale priorità viene data alle scuole con un minor numero di iscritti per dare sostegno alle istituzioni che si trovano in maggiore difficoltà.
Dinanzi alle diverse criticità e ai problemi legati al tema del dimensionamento e alla necessità delle scuole statali del meridione di dover ricoprire le esigenze del territorio con una coperta troppa corta, la Tabella n.7 degli “Stati di previsione” della legge di bilancio 2023 prevede un capitolo di spesa al ribasso per il triennio 2023-2025 per l’Istruzione scolastica. Si passerà quindi da una spesa di circa 52 miliardi e 114 milioni del 2023 ad una spesa di 47 miliardi e 997 milioni di euro del 2025.
Se da un lato il governo taglia i fondi alla spesa pubblica dall’altro incrementerà, invece, con importanti contributi le scuole paritarie.

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