venerdì 29 Marzo 2024
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Erri De Luca a teatro. Incontriamo il celebre scrittore amato dai napoletani

SOMMA VESUVIANA.  La protesta Tav, il teatro di Eduardo, il napoletano. Ne parliamo con l’autore de “La parola Contraria”.

Contraddistinto dal sorriso malinconico. Dal corpo troppo esile per la forza delle parole che pronuncia. Dalla sua parvenza di semplicità estrema. Di quella tipica delle persone importanti che tentano di nascondere la loro grandezza. ‘Napolide’. Come egli stesso ama definirsi nel suo romanzo “eponimo”. Nonché autore di numerose opere tese alla descrizione di spaccati di vita Napoletana: Montedidio e Il giorno prima della felicità per citarne solo qualcuna.

Si illumina quando lo si invita a discorrere in merito alla sua lingua madre. Accoglie con gioia l’opportunità di riappropriarsi dei fonemi della sua terra. Recita per il pubblico una poesia di Salvatore Di Giacomo con la nostalgia di “uno che si è raschiato dal corpo l’origine, per consegnarsi al mondo”. Esprime con parole di poeta la sua percezione dell’identità diacronica dell’italiano e dei suoi dialetti.

È così che Erri De Luca ha dialogato con giovani studenti e appassionati al teatro Summarte, in occasione dell’evento organizzato dai giovani dell’associazione “Fontanachiara” e dal comitato studentesco del liceo “Torricelli”.

La provinciaonline ha colto l’occasione per entrare nel laboratorio della sua scrittura per spiare Erri nell’uso dei “ferri del mestiere” e dei suoi modelli artistici. Erri De Luca accoglie l’intrusione con gioia:

Il noto linguista Tullio De Mauro a proposito dell’uso del dialetto, sostiene che oggi venga usato dagli italiani per “parlare di cose serie”.  Lei che si serve spesso del dialetto anche nelle sue opere, quale percezione ha dell’uso di questa che molti definiscono lingua?

I dialetti sono più antichi della lingua italiana. Dante parlava il dialetto fiorentino, la lingua italiana ricicla dentro il suo corpo una quantità di vita proveniente dalle sorgenti dei dialetti.

Da noi non si pronuncia l’ultima vocale, le parole rimangono sospese, prima e dopo hanno più carne e ossa del presente che è solamente mò.

L’ammor nostro è più tosto di amore, più svergognata ‘a famm’ della fame, da noi se ne te devi andare fai che sei già partito pure prima di adesso, primm e mò.

Abbiamo il verbo più veloce al mondo, “andare ij “ se te ne devi andare “te ne a ij”.

Questo è il nostro dialetto è veloce specialmente quando si tratta di arrivare a delle conclusioni. Pronto ad andarsene, pronto a partire.

Al porto di Napoli si sono separati milioni di addii, si sono separati milioni di napoletani…

Quando litigo con me stesso “mi litigo in napoletano” (Erri De Luca).


Qual è il suo rapporto con il teatro di Eduardo?

Il teatro Napoletano è Eduardo rappresenta il culmine di tutta una lunghissima tradizione teatrale.  Napoli è stata una città teatrale, il pubblico era intenditore di teatro, è sempre stata una piazza difficile per i teatranti. Quando venivano a Napoli si spaventavano perché i napoletani erano competentissimi, un po’ come succedeva con l’opera lirica a Parma, essi erano competenti di teatro.

Eduardo è stato il vertice come attore e ancor di più come commediografo. Chiunque si azzardi a giungere a scene teatrali non può prescindere da Eduardo, tutti, da Troisi a chiunque abbia scritto di teatro, sono dei derivati. Bisogna che venga completamente ignorato per evitare ciò. Può essere che avvenga nelle giovani generazioni, ma chi è stato a teatro e ha visto Eduardo non può prescindere da lui (Erri De Luca).

Attualmente Erri De Luca si trova sotto processo per la vicinanza dimostrata alle popolazioni della Val di Susa in lotta. Si difende in merito alla questione Tav appellandosi al vocabolario della lingua italiana per spiegare il senso vero delle sue affermazioni sul verbo incriminato “sabotare”.

Ha salutato il pubblico circondato da studenti e giovani, sempre pronto a “istigare” come afferma egli stesso, alla lettura e alla scrittura.

FOTO DI RAFFAELE DI LORENZO
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Rosa Auriemma
Rosa Auriemmahttps://www.facebook.com/lalingua.langue/?fref=ts
Ha conseguito la laurea triennale in Lettere e Magistrale in Filologia Moderna presso L'università degli studi di Napoli "Federico II" con il massimo dei voti, discutendo una tesi in Storia della lingua italiana su un autore napoletano secentesco. Sin da piccola ha coltivato la passione per la scrittura e il giornalismo. Appassionata di linguistica e dialettologia, per scopi di ricerca ha fondato un blog tematico "La Lingua Langue", corredato da canale youtube al fine di divulgare contenuti multimediali e multiculturali.

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