sabato 27 Aprile 2024
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La provocazione: “Via il reddito di cittadinanza a chi non manda i figli a scuola”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione da Anna Riccardi, docente e presidente della ‘Fondazione Famiglia di Maria’. Una provocazione, certo, ma che invita a una seria riflessione sulla “piaga” sociale della dispersione scolastica:
“Togliamo il reddito di cittadinanza a chi non manda i figli a scuola.
Lo so, è una provocazione ma iniziamo da un’azione. La questione della dispersione scolastica non è una novità, purtroppo. La scuola è fucina di ritessitura costante di reti di incivilimento e di nodi di convivialità, è palestra di legalità, argine alla malavita, all’abbandono, alla solitudine. Ma da sola non basta. I patti di corresponsabilità con le famiglie già ci sono, non sono però sufficienti. Sono necessarie azioni più incisive perchè la scuola torni ad “essere utile” per tutti! Servono comunità educanti: impegnarsi per rigenerare il territorio, a partire dai diritti dei bambini, promuovendo la bellezza, l’inclusione e l’accoglienza, la legalità, la cultura, l’ambiente, la valorizzazione delle differenze, la cittadinanza attiva.
Come si fa?
Prima di tutto evitiamo “progettifici”. Secondo, a mio modesto parere, spesso ancora la scuola cura i sani e respinge i malati. Terzo: c’è un legame che si crea tra divario educativo e mancato sviluppo dei territori. Possiamo occuparci anche del secondo?
E ancora le alleanze educative tra famiglia scuola e terzo settore sono una risposta concreta se ognuno fa la propria parte nell’interesse del minore.
E se proprio non ci piacciono le sottrazioni potremmo sempre passare alle addizioni: aumentiamo il reddito a chi manda i figli a scuola.
Perdonatemi, ma amo troppo il mio lavoro!”

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