Marigliano. Il pericolo che la condotta criminale si potesse ripetere in vista delle imminenti elezioni amministrative ha convinto il Gip Egle Pilla, sulla scorta delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale di Napoli, a disporre l’arresto in carcere per il sindaco di Marigliano Antonio Carpino e con lui di Luigi Esposito, già in carcere al regime del 41 bis che rispondono di scambio elettorale politico-mafioso, e corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso.
Gli inquirenti si riferiscono alla campagna elettorale del 2015 come “cattivissima”, specificando che il candidato aspirante sindaco Carpino “non ha esitato a stipulare un patto con l’organizzazione camorristica locale”, soprattutto agevolata dal suo lavoro di avvocato penalista, e in particolare con le figure di spicco della criminalità mariglianese come Cristiano Piezzo ed Esposito. All’organizzazione criminale l’aspirante sindaco aveva assicurato, una volta eletto, la costituzione di una cooperativa di ex detenuti in cui potevano essere assunti i componenti dell’associazione che potesse garantire guadagni ed essere utilizzata per giustificare le entrate economiche derivanti dagli affari illeciti del gruppo, aveva inoltre assicurato che i contratti di appalto sarebbero stati aggiudicati tenendo conto delle indicazioni provenienti dall’organizzazione camorristica nella individuazione degli imprenditori.
Dagli atti al centro dell’inchiesta, dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Carpino risulta avere “una personalità concretamente allarmante”. Considerato, dunque, che a breve si terranno le nuove elezioni amministrative e il sindaco aveva annunciato la sua ferma volontà a ricandidarsi la necessità di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’ipotesi di reiterazione del reato. Anche perchè uno dei pentiti ha dichiarato che aveva “agevolato” Carpino ben oltre il 2015 (Periodo elettorale) e almeno fino al 2018 epoca in cui fu poi arrestato.
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