lunedì 6 Maggio 2024
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S.Anastasia. Pd, Pone dice basta: ‘Indisponibile a continuare’

Sant’Anastasia. “Indisponibile a continuare” è così che Antonio Pone, già segretario dimissionario della locale sezione del Partito democratico, ha deciso di lasciare definitivamente l’incarico, anche se pro tempore, di amministrazione ordinaria dell’attività del circolo di via Marconi. Di seguito le sue dichiarazioni, dove ampiamente spiega le motivazioni della sua scelta. “Non si può fare politica senza prospettiva, la situazione del nostro circolo Pd era divenuta insostenibile. Per questi motivi in queste ore ho scritto a tutti gli organi competenti per comunicare la mia indisponibilità a portare avanti, da segretario dimissionario, l’ordinaria amministrazione dell’attività del circolo. Sono trascorsi ben 13 mesi (era l’11 ottobre 2020) dalle dimissioni mie e di tutto l’organo direttivo: tra tesseramenti e attese siamo stati più tempo a gestire l’ordinario da dimissionari che effettivamente in carica! Ma il nostro paese merita di più dell’ordinaria amministrazione.
Questo modo di fare politica può appassionare solo chi ritiene normale occuparsi costantemente di tessere, congressi, battaglie intestine senza preoccuparsi di riempirli di contenuti, ma mortifica la partecipazione libera e priva di secondi fini di militanti e cittadini: di quelli che davvero aderiscono a un partito per impegnarsi sui temi concreti e per offrire alla nostra comunità un contributo di idee.
Il PD di Sant’Anastasia ha bisogno di una classe dirigente che sia pienamente legittimata a lavorare per rafforzare il radicamento territoriale del partito e a dialogare con altri attori politici e sociali per costruire un futuro migliore. Ma ora, pare, ci sarà bisogno del secondo tesseramento in 7 mesi per poterla avere.
Non possiamo più impiegare tempo e forze su questioni che non interessano a nessuno fuori dalle nostre stanze. Ieri mentre preparavo la lettera ufficiale con queste considerazioni sono stato, ancora una volta, contattato da un giovane che mi chiedeva di fare qualcosa per far riaprire la nostra biblioteca comunale perché è stanco di dover andare in un altro paese per poter semplicemente studiare. È di questo che dovremmo occuparci, è di questo che voglio occuparmi io: della biblioteca, dell’aggregazione giovanile sana a Piazza Trivio e non solo, del parco Tortora Brayda, della carenza di impianti sportivi adeguati, dei servizi che ricevono o non ricevono le persone vivono in una situazione di disabilità o estrema povertà e tanto altro ancora. Ci siamo sempre assunti la responsabilità delle nostre scelte, abbiamo aspettato in silenzio un periodo di tempo più che congruo perché sopra di noi c’erano altre priorità ma ora è necessario cambiare rotta.

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