mercoledì 1 Maggio 2024
HomeCronacaStrage della funivia: "Freno volutamente disattivato", 3 arresti

Strage della funivia: “Freno volutamente disattivato”, 3 arresti

Verbania. Strage della funivia: “Freno volutamente disattivato”, tre arrestati ammettono Le responsabilità.
In manette Luigi Nerini, amministratore della società che gestisce l’impianto. Secondo l’accusa, il meccanismo di emergenza è stato manomesso per evitare di interrompere il servizio in una giornata che lasciava presagire un buon afflusso di turisti. In manette anche altri due dipendenti della società: Gabriele Tadini e Enrico Perocchio.
Hanno “ammesso”. Lo riferisce il comandante provinciale dei Carabinieri di Verbania, tenente colonnello Alberto Cicognani. Il freno non è stato attivato volontariamente, “sì, lo hanno ammesso”, conferma l’ufficiale dell’Arma ai microfoni di Buongiorno Regione, su Radio 3.

“C’erano malfunzionamenti nella funivia, è stata chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la ‘forchetta’, che impedisce al freno d’emergenza di entrare in funzione”, spiega ancora Cicognani.

La svolta nelle indagini sul disastro della funivia del Mottarone è arrivata nella notte. Tre persone sono state arrestate: si tratta di Luigi Nerini, amministratore della società Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, Gabriele Tadini, direttore del servizio ed Enrico Perocchio, caposervizio. Tutti e tre sono stati portati in carcere a Verbania.

Omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti a prevenire gli infortuni aggravato dal disastro e lesioni gravissime (in relazione alle condizioni del piccolo Eitan ricoverato al Regina Margherita di Torino): queste, secondo quanto si é appreso, le ipotesi di reato in base alle quali la procura ha deciso gli arresti.

La cosiddetta ‘forchetta’ che serve per disattivare i freni di emergenza della funivia di Stresa è stata quindi volutamente inserita per evitare di dover fermare l’impianto. Già nella giornata di sabato c’era stato un blocco: “Da quanto ci è stato riferito – aveva detto la pm Bossi – sabato pomeriggio la funivia si è fermata e c’è stato un intervento per rimetterla in funzione”.

Secondo l’accusa, il meccanismo di emergenza è stato manomesso per evitare di interrompere il servizio in una giornata che lasciava presagire un buon afflusso di turisti.

Dopo il susseguirsi di ipotesi e indiscrezioni, il tema della cosiddetta ‘forchetta’ non azionata nel sistema di sicurezza della funivia, impedendo di fatto l’azionamento del freno di emergenza al momento della rottura del cavo traente, è diventato centrale: nella caserma dei Carabinieri di Stresa la pm Bossi ha quindi cominciato ad approfondire proprio questo elemento.

Rilevanti nella svolta sarebbero state le foto del relitto della cabina scattate il giorno stesso dell’incidente da vigili del fuoco e dal soccorso alpino, immagini che mostrano la presenza della “forchetta” in uno dei freni della funivia.

Abbiamo bisogno di un piccolo favore

Nel 2020, 2 milioni 145mila persone hanno letto gli articoli de La Provincia Online. Eppure, siamo rimasti tra i pochi giornali online non a pagamento e lo abbiamo fatto perché siamo convinti che tutti meritino l'accesso ad una informazione corretta e trasparente. Ma stiamo subendo anche noi gli effetti una crisi economica senza precedenti, eppure abbiamo continuato a migliorarci, a studiare nuove rubriche e trasmissioni per la nostra webtv (che trasmette per ora sulla nostra Pagina Facebook). Per continuare a fare giornalismo di inchiesta, in un territorio difficile come il nostro, adesso abbiamo bisogno di voi lettori. Non abbiamo proprietari milionari. Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permetterete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi.

Articoli recenti

Rubriche