giovedì 2 Maggio 2024
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Caos Primarie, il segretario del Pd scrive a Renzi: “Intervieni”

POMIGLIANO D’ARCO. Una situazione complessa che non si risolve: da una parte alcuni consiglieri comunali del Pd, dall’altra la sezione e l’esito delle Primarie. Nel caos il segretario cittadino Michele Tufano scrive al Segretario Nazionale del Partito Democratico Matteo Renzi, al Presidente dell’Assemblea Nazionale Matteo Orfini, alla responsabile Nazionale agli Enti Locali Valentina Paris

Cari Matteo, Cara Valentina,
alcuni di Voi conoscono bene il circolo del Partito Democratico di Pomigliano d’Arco e chi lo vivifica.
Siamo quelli con le mani nere di fango per le iniziative di cleanig-up come la riqualificazione della Vecchia Stazione di Pomigliano, il più grande esperimento di attivismo civico e valorizzazione dei Beni Comuni mai visto in Città, o bianche di farina all’immancabile e tradizionale appuntamento della Festa de L’Unità, quelli che passano intere notti ad affiggere manifesti, quelli del caseggiato nei quartieri, del volantinaggio fuori alle fabbriche. Conoscete i nostri volti e le nostre voci.
Sapete quale entusiasmo e quale passione ci anima.
La nostra Pomigliano, che rappresenta un pezzo importante per la storia della sinistra di questo Paese, subisce la mortificazione del governo del peggiore centro-destra trasformista ed affaristico-clientelare caratterizzatosi in questi 5 anni di amministrazione per immobilismo ed illegalità diffusa (come l’arresto di un consigliere ed un assessore colti in flagranza ad intascare tangenti).
Diversi anni fa decidevamo di reagire alla sconfitta elettorale (del 2010) rigenerando la Comunità del Partito Democratico locale. Oggi la platea che anima la Casa del Popolo di Pomigliano è radicalmente nuova, nei volti e nel linguaggio quanto nei metodi.
Con questo entusiasmo, lungo il corso di questi anni, abbiamo costruito un progetto di governo per la Città improntato all’innovazione delle pratiche politiche che restituisse a Pomigliano la dignità che merita e che consegnasse alla Città un nuovo gruppo dirigente politico ed amministrativo. A conclusione di questo percorso di cambiamento, dunque, le primarie per la scelta del candidato Sindaco, celebrate domenica 8 marzo nel pieno della regolarità e della trasparenza, senza inquinamenti ed infiltrazioni di alcun genere (fatto, di questi tempi ed in questi luoghi, nient’affatto scontato).
Alle nostre Primarie partecipavano 2400 cittadini, pari all’8-10 % del corpo elettorale locale.
La segreteria metropolitana del Partito Democratico, su pressioni della minoranza locale (democraticamente relegata a tal ruolo nel corso di due diversi congressi), ha tentato sin dall’inizio di boicottare, sospendere ed invalidare le primarie, arrivando a definirle a mezzo stampa il giorno successivo allo svolgimento ‘’politicamente superate’’.
Siamo fermi da allora ad un tavolo composto dalle ‘’forze del centro-sinistra locale’’ (in maggioranza pezzi della minoranza interna al PD travestiti da altre sigle) e da un ‘’tutor’’ della Segreteria Metropolitana (figura inedita al nostro Statuto) che, ad oggi, nessuna alternativa ha prodotto all’esito delle primarie. Nulla. Solo politica politicante.
Non ascoltare quanto c’hanno raccontato 2400 cittadini recandosi ai nostri seggi, non significa solo non rispettare i principi di democrazia su cui questo Partito si fonda. Significa soprattutto delegittimare l’autonomia politica di un circolo territoriale e del suo nuovo gruppo dirigente che, in linea con il nuovo gruppo dirigente nazionale, su un territorio complicato prova a dare della Politica una diversa rappresentazione.
Mi chiedo e vi chiedo: ma se il tema delle alleanze per le elezioni amministrative è appannaggio esclusivo del livello territoriale perché dall’ ‘’alto’’, pur di garantire partiti che sia sul piano nazionale che su quello regionale sono apertamente in conflitto ed alternativi al Partito Democratico (come Sel e Rifondazione), si è disposti a mortificare la propria comunità ?
Vorremmo essere nelle piazze, nelle strade e nei quartieri a confrontarci con i nostri concittadini, a raccontare la nostra idea di Città. Ed invece, dopo anni di passione, dobbiamo subire l’umiliazione del vuoto. Ed il vuoto rischia di favorire il centrodestra. Perché arrendersi al nulla?
In tempi ed in luoghi come questi, in cui la Politica continua a dare la peggiore rappresentazione di sé, perché si decide scientemente di mortificare una comunità d’entusiasmi come la nostra?
Il rischio non è solo quello di compromettere una campagna elettorale. Il rischio è che il Partito Democratico, soprattutto in questi luoghi, smetta definitivamente di essere la casa della parte migliore della società, di chi s’impegna quotidianamente con umiltà, passione e spirito di servizio per cambiare davvero questi territori e questo Paese (e non solo a pochi giorni dalle tornate elettorali), per diventare esclusivamente altro.
Al punto cui si è giunti, riteniamo doverosa una vostra netta presa di posizione che chiarisca definitivamente cosa voglia essere il Partito Democratico anche in questi territori.

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