SOMMA VESUVIANA. Parole infelici. Quanto dovremmo riflettere prima di dire o scrivere o comunicare qualcosa che può ferire gli altri. Ecco sono state usate parole infelici dal sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno che in un comunicato stampa ha invocato “l’arrivo dell’esercito per chiudere tutti i confini” con Sant’Anastasia. Militari che, secondo Di Sarno, dovrebbero contenere il focolaio di Coronavirus scoppiato nel Comune vicino, mettendo così un confine netto tra i sommesi e gli anastasiani. Un confine che fa tornare alla memoria quando Sant’Anastasia era un Casale di Somma, poco più di 210 anni fa. Parole infelici che sono state ripetute con altrettanta convinzione anche da un altro sommese, il deputato del M5s Gianfranco Di Sarno che ha così commentato in una nota: “Ho sollecitato altresì, la presenza di un presidio militare, al fine di chiudere i confini del comune di S. Anastasia con i paesi limitrofi”.
Cari anastasiani state tranquilli. Non tutti i sommesi sono così sconsiderati e infelici nell’esprimersi. Noi siamo certi che gran parte degli abitanti di Somma si stringono al vostro momento di grande dolore e difficoltà, e noi de La Provinciaonline con loro vi siamo vicini, non vi lasceremo soli, tutto #andrabene.
E’ vero, c’è un focolaio nella residenza anziani di Madonna dell’Arco, 52 (come ha detto oggi in diretta il governatore Vincenzo De Luca) casi positivi che stanno seguendo i precisi protocolli stabiliti dall’ASl, come del resto è accaduto in molte altre case di riposo nel resto della nostra bella Italia. E’ vero siete soli in questo momento perchè privi di un sindaco che vi tuteli (anzi conoscendolo, se fosse potuto restare al suo posto, non vi sentireste così abbandonati). Ma se proprio noi di Somma dobbiamo invocare qualcosa per voi è che la Regione vi sia ancora più vicina e, per chi crede, l’invocazione della protezione della Madonna dell’Arco. Certo non concordiamo con il sindaco o con chi gli ha suggerito quelle scellerate parole, non vogliamo ne fossati ne coccodrilli (come oggi ha fatto bene a sottolineare con una giusta dose di sarcasmo la collega Daniela Spadaro ricordando quanti sommesi lavorano nei caseifici e supermercati anastasiani e certo a loro i confini chiusi porterebbero tanti disagi anche economici). In questo momento di difficoltà noi dobbiamo fare nostre le parole pronunciate al mondo da Papa Francesco questo pomeriggio, durante il momento straordinario di preghiera da una piazza San Pietro vuota per il Covid-19, “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”.
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