venerdì 17 Maggio 2024
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Ordine avvocati Nola. “Situazione ancora aperta”

Nola. Continua la battaglia per la democrazia e la trasparenza da parte di tredici consiglieri dell’Ordine degli Avvocati di Nola che hanno deciso (rispettando le regole dell’assemblea consiliare) di dare al Consiglio dell’Ordine un nuovo Presidente rappresentativo della maggioranza assoluta dei consiglieri eletti.
Nella giornata di mercoledì 31 luglio c’è stata una svolta, non decisiva, della vicenda: a seguito del ricorso al Tar depositato (si noti bene) da soli sei consiglieri su ventuno, il Presidente della sezione feriale del Tar di Napoli, con provvedimento reso inaudita altera parte, ha sospeso la delibera di nomina del nuovo Presidente ed ha fissato l’udienza per la discussione della sospensiva per il 12 settembre prossimo.
È bene a questo proposito fare un po’ di chiarezza sul tanto sbandierato successo che, secondo le dichiarazioni di qualcuno, sarebbe stato già ottenuto dai ricorrenti nel giudizio intrapreso.
L’unico risultato arrivato fino ad ora, in realtà, altro non è che lo spostamento della trattazione della vicenda alla data di effettivo svolgimento dell’udienza collegiale.
In sostanza, il decreto del Tar, per il momento, ha solo posticipato la discussione in contraddittorio tra le parti, senza “ anticipare” alcuna decisione, come si vuol far credere; al contrario, ha garantito ai Consiglieri ricorrenti solo di veder posticipata la pubblicazione e l’approvazione del verbale, nonché la trasmissione dello stesso alla Procura della Repubblica, così come deliberato dai tredici consiglieri su ventuno; insomma si è evitato che tutti potessero leggere i fatti accaduti. La giustizia naturalmente farà il suo corso.
Resta evidente, tuttavia, il dato politico espresso, di cui inevitabilmente bisognerà tenere conto: la maggioranza assoluta dei Consiglieri – in essa compresi il Consigliere Segretario ed il Consigliere Tesoriere in carica- ha nominato un nuovo Presidente nella persona dell’ avvocato Ciro Sesto; il Vice Presidente Urraro, nell’ immediatezza della pubblicazione del decreto, “ a seguito dei recenti avvenimenti che hanno coinvolto il Consiglio”, ha rassegnato le sue dimissioni.
Sarebbe bastato un gesto di responsabilità da parte del Presidente Visone per evitare la querelle giudiziaria: accettare la volontà democratica della maggioranza assoluta dei consiglieri, rassegnare le dimissioni e consentire al consesso consiliare di continuare a svolgere le attività necessarie per cui è stato eletto.

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