lunedì 17 Giugno 2024
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Ospedale di Nola, protestano gli anestesisti

Un altro fronte di crisi nel più ampio quadro del disastro della Sanità in Campania.
Dopo che la scorsa estate il Reparto di Chirurgia Generale era stato costretto a chiudere per diversi giorni sempre per le gravi carenze di personale medico, ora sono gli Anestesisti del Complesso Operatorio dello stesso Presidio Ospedaliero “Santa Maria della Pietà” di Nola ad essere in agitazione, perché da molti mesi costretti a lavorare in condizioni di stress determinate soprattutto dalle ormai croniche carenze di specialisti.
Attualmente gli Anestesisti che effettuano i turni in sala operatoria sono di fatto sette e per assicurare lo svolgimento degli interventi chirurgici hanno dovuto finora rinunciare in larga parte al godimento di ferie, riposo biologico e aggiornamento professionale. Di fatto, non hanno nemmeno la libertà di ammalarsi, perché l’assenza per malattia di uno di loro graverebbe ulteriormente sulle spalle dei colleghi.
Ovviamente le Direzioni del Nosocomio e dell’ ASL Napoli 3-Sud conoscono da tempo la situazione. La Direzione Sanitaria ha più volte promesso l’arrivo di rinforzi, ma puntualmente alle parole non hanno fatto seguito i fatti. Ora gli Anestesisti sono esasperati. Oltretutto sono fortemente preoccupati in quanto, essendo arrivati ormai ad Ottobre inoltrato, e rimanendo quindi solo 2 mesi per smaltire il cospicuo credito maturato in termini di ferie, riposo biologico ed aggiornamento professionale (qualche medico vanta ancora ferie residue del 2009), qualora non intervengano fatti nuovi, nei mesi di Novembre e Dicembre non riuscirebbero nemmeno a coprire i turni per la sola emergenza.
Di fronte a tale gravità della situazione gli Anestesisti chiedono alla Direzione Sanitaria del nosocomio nolano la calendarizzazione del riposo biologico, dell’aggiornamento professionale e del congedo ordinario, affermando con forza che non intendono rinunciare a quegli istituti che rappresentano inalienabili diritti-doveri del contratto di lavoro, e che non tollereranno oltre delle condizioni di lavoro illegittime ed antisindacali, che oltretutto sono divenute ormai lesive della loro dignità e rischiano di compromettere la loro salute psicofisica.

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