Somma Vesuviana. Da sempre coltiva prodotti biologici in prima persona, lavorandoli e diventando um punto di riferimento nell’area vesuviana e non solo.
Ora il duro, ma soddisfacente, lavoro di Libera Feola e’ stato attestato anche da un prestigioso premio il “Ruperto da Nola” che le e’ stato consegnato ieri a Nola nei saloni del Convento di Santo Spirito in via Merliano.
Ecco la motivazione scelta da Slow Food per Libera Feola, “piccola produttrice ispirata dal movimento contadino Genuino Clandestino, che protegge con passione le tradizioni agricole vesuviane dall’invadenza del cemento e della grande distribuzione, specializzata in confetture e succhi di frutta realizzati con metodi naturali e nel pieno rispetto dell’ambiente; il progetto dell’orto nel carcere di Secondigliano, un’interessante e riuscita iniziativa di agricoltura sociale coniugata al reinserimento sociale e alla riabilitazione dei detenuti”. Con lei premiati Don Pasta, al secolo Daniele de Michele, dj musicale, economista e gastrofilosofo, che da anni porta avanti un’innovativa attività di recupero del patrimonio della cucina e dell’identità popolare; Francesco Fusco, cuoco e patron del ristorante-orto Il Moera di Avella, che ha lasciato il mondo delle corse motociclistiche per aprire un’osteria a filiera cortissima tra noccioleti e uliveti.
L’iniziativa, promossa appunto dall’associazione Slow Food Agro nolano, prende il nome da Ruperto, cuoco delle case nobili nolane vissuto all’inizio del XVI secolo, chiamato a Napoli dagli Aragonesi e noto in tutta Europa per il servizio in una delle corti più prestigiose del tempo. Uno chef che nel mondo di oggi sarebbe diventato senza dubbio una star televisiva, autore del Libro de guisados, la grande raccolta che riunisce 242 ricette del maestro dei fornelli e ci porta per mano in uno straordinario viaggio nelle più insolite curiosità della cucina rinascimentale
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