SOMMA VESUVIANA. Il sindaco Pasquale Piccolo ieri si è dimesso, in maniera quasi silenziosa scegliendo un giornale on line e senza alcuna comunicazione pubblica.
Oggi alle 14 ha inviato una Pec ai componenti del consiglio comunale per rendere ufficiale la sua decisione. Stamattina, infine, ha tenuto una giunta con i 4 assessori ancora in carica per approvare delle delibere “tecniche” inerenti l’ufficio ragioneria. Ieri mattina si sarebbe dovuta tenere un’altra riunione, poi saltata, nel corso della quale Piccolo avrebbe chiesto ai componenti del suo esecutivo di dimettersi. Particolare che ha creato qualche malumore, molti si sono chiesti perchè questo “sacrificio” non lo avesse chiesto per primo all’unico assessore “tecnico”, il suo, Luigi Coppola. Coppola la scorsa settimana aveva affermato (sempre al medesimo giornale on line, l’unico sembra capace di dialogare con il sindaco e con chi gli sta a stretto contatto) che le sue dimissioni erano già in mano a Piccolo.
Una situazione contorta che apre la strada a diverse ipotesi. Piccolo da ieri ha 20 giorni per ripensarci, anche se pare che non voglia farlo e, anzi, intenda ricandidarsi e si senta addirittura pronto a vincere. Potrebbe invece ripensarci e trovare una “quadra” con la sua maggioranza (vecchia e nuova”) e governare fino al 2019 oppure cambiare nuovamente l’assetto di governo. Voci di corridoio danno per insistenti i tentativi di “abbordaggio” di alcuni consiglieri che nel 2014 avevano sostenuto Piccolo per poi passare all’opposizione. Trattative lasciate alle “sapienti” mani di alcuni fedelissimi del sindaco. Nel frattempo, però, c’è chi in città si dice pronto a candidarsi alle nuove elezioni, si formano “cartelli elettorali” e si cercano persone da inserire nelle liste.
Intanto gli unici cui non viene chiesto alcun parere sono i sommesi. A loro il sindaco non si è sentito in dovere di dire nulla. Non ha spiegato pubblicamente le ragioni, gravi si spera, per cui sta mettendo a repentaglio la gestione della città, non ha spiegato perchè tenta di riconquistare il “cuore” dei suoi vecchi consiglieri, non ha spiegato chi sono questi “tecnici” cui aveva deciso di affidare il governo cittadino. Lui non spiega, non sente il dovere morale di farlo, però si sente pronto a vincere di nuovo le elezioni.
George Eliot, che in realtà era la scrittrice inglese Mary Anne Evans, scrisse “Era come un gallo che pensava che il sole sorgesse per ascoltarlo cantare”.
A Somma il sole sorge ogni giorno e, purtroppo, troppi galli pensano che sia esclusivamente loro il merito.
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