Somma Vesuviana. Un furto nella notte e danneggiamenti a porte e cancellate di alcune stanze del complesso monumentale trecentesco di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana. Ancora non è chiaro cosa abbiano portato via i malviventi, ma hanno danneggiato anche la sede dell’associazione “Gli amici di San Francesco” che si trova proprio in alcuni locali di proprietà della Chiesa.
A darne notizia allarmati, sono stati in mattinata alcuni dei soci dell’associazione dedicata al santo Patrono d’Italia, notizia poi confermata anche dai frati stessi. “Purtroppo alcuni sconosciuti sono entrati la notte scorsa ed hanno fatto molti danni mettendo un po’ tutto a soqquadro”, raccontano i francescani, “ hanno forzato le porte d’ingresso, ma non sono saliti al piano superiore dove noi dormiamo, fortunatamente. Non è la prima volta che veniamo ‘visitati’ dai ladri e ogni volta riscontriamo una forte omertà. E’ strano che intorno alla chiesa ci siano tante case eppure nessuno vede o sente mai nulla, né si sente in dovere di allertare le forze dell’ordine. Stessa cosa anche per chi frequenta la zona e viene in chiesa, nessuno sembra sapere nulla. Questa cosa ci preoccupa, abbiamo il presentimento che possano ritornare una di queste notti anche utilizzando alcune impalcature che sono nei pressi del convento e potrebbero entrare facilmente dalle finestre. Per questo chiediamo maggiore sorveglianza”. Alla fine, dunque, i malviventi hanno rotto un cancello che si trova proprio sulla facciata della chiesa ed hanno messo sottosopra la stanza affidata in gestione all’associazione. In passato episodi di furti e danneggiamenti si erano già verificati. “Si”, aggiungono i frati, “Venivano prese di mira le automobili parcheggiate sul sagrato durante le messe, e in quel caso aumentarono i controlli e la sorveglianza da parte delle forze dell’ordine, vorremmo tornare ad avere alta l’attenzione da parte di tutti”. Probabile che l’episodio dell’altra notte sia riconducibile a bande di sbandati o tossicodipendenti, in effetti nella struttura ecclesiastica e gli stessi frati non hanno beni economici cospicui o preziosi di qualche genere.
Amareggiati comunque i sacerdoti per quanto è avvenuto: “Dovremmo capire che la Chiesa è di tutti e quindi quando ci sono questi episodi e come se rubassero in casa di ognuno di noi. Pertanto, non bisognerebbe temere nulla, ma dire quel che si sa”. E la sicurezza del popoloso quartiere di Santa Maria del Pozzo, giusto un anno fa, era tornata nuovamente argomento di denuncia da parte dei negozianti della zona che avevano fatto appello al Comune chiedendo la videosorveglianza. “L’amministrazione comunale valuti la possibilità di mettere telecamera in zona”, avevano scritto i commercianti in una lettera, “Viviamo la giornata con paura e ansia che possa accadere qualcosa di pericoloso, non riusciamo a rimanere aperti fino alle 20 per non incorrere in brutte sorprese, magari anche un passaggio in più delle pattuglie dei carabinieri potrebbe essere un deterrente per i malintenzionati”.
DA CRONACHE DEL VESUVIANO DEL 12 APRILE
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