mercoledì 8 Maggio 2024
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Marigliano. GD: “Senza collaborazione hanno lasciato la città nel disagio”

MARIGLIANO – Sessanta giorni son ormai passati dal 27 luglio, ma ancora perdura sulle sorti della città di Marigliano uno stato di shock, l’ennesimo shock da commissariamento.

Due mesi, da quando i tredici consiglieri della coalizione del centrodestra con a capo il candidato sindaco Michele Papa, appena eletti con l’anomala situazione dell’anatra zoppa, hanno scelto l’irresponsabile strada delle dimissioni, mettendo fine alla brevissima vita del nuovo consiglio comunale proclamato appena 30 giorni prima.
Questa sciagurata decisione vede come conseguenza l’ennesimo commissariamento con la perdita di importanti opportunità per l’intera comunità come il processo di costituzione della Città Metropolitana (i commissari prefettizi non possono votare) che si occuperà di servizi ed infrastrutture e la mancante possibilità di scelte politiche in vista della progettazione per i Fondi Europei 2014/2020.
Il crescente scoraggiamento per una nuova generazione che si vuole affacciare con impegno e dedizione alle vicende del proprio territorio deriva dal fatto che il nome della nostra città è noto alla ribalta dei media nazionali, non per le sue enormi potenzialità o eccellenze da valorizzare, ma per essere la cittadina con più anni di commissariamento d’Italia.
Ogni tentativo del Partito Democratico, dal primo giorno espressamente sponsorizzato e richiesto dalla nostra organizzazione giovanile, soprattutto attraverso il nostro rappresentante in consiglio comunale, il segretario in carica Vito Lombardi, di convergere insieme alle altre forze presenti in Consiglio su importanti urgenze per la nostra città, al di là del colore politico, quali fogne, strutture sportive, Corso Umberto, edilizia scolastica e rete idrica è andato vano per l’assenza di risposte e per l’incredibile gesto di tutto il centrodestra di rimettere la fiducia da poco accordata dagli stessi cittadini.
Ventotto anni di amministrazioni costantemente interrotte costituiscono un punto di importante riflessione per una città che presenta enormi limiti di vivibilità rispetto all’intero agro-nolano. Ardua riflessione che per noi Giovani Democratici non può essere ricondotta ad un semplice momento elettorale, mettendo nel dimenticatoio i gravi atti compiuti. Oggi più che mai c’è da chiedersi se questa città vuole ancora darsi una possibilità di futuro.

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