Nola. I rapporti e i legami dell’ex assessore di Nola Gianpaolo De Angelis e la criminalità organizzata non si limitano ai fatti che hanno portato al suo arresto e alla sua partecipazione della società “Gfra Srl”.
Non sarebbe stato legato soltanto al clan Fabbrocino tra i contatti frequenti dell’ex politico nolano (finito in manette il 31 marzo), anche esponenti dei Cava e dei Di Domenico. Le indagini svolte dagli inquirenti hanno, infatti, dimostrato, alcuni rapporti e legami commerciali ed imprenditoriali. In particolare, in alcune inchieste che risalgono al 2008, De Angelis, 41 anni di Roccarainola e fino all’arresto assessore all’Urbanistica e ai Trasporti del Comune di Nola, aveva “rapporti imprenditoriali, economici e finanziari” con i fratelli Pacia ritenuti contigui al clan Cava (operante nella provincia di Avellino, il Vallo di Lauro e nell’area nolana), in particolare impegnati nel presentare offerte in alcune aste pubbliche e dove venivano favorite “imprese direttamente controllate dalla criminalità organizzata”. Sempre in quella inchiesta venivano documentati anche gli interessi imprenditoriali che l’uomo aveva nella “M.A.D. srl”, che De Angelis aveva condiviso con Aniello Mari, anch’egli destinatario di un’ ordinanza cautelare poiché ritenuto organico ai Cava e ritenuto responsabile di alcuni episodi estorsivi perpetrati in pregiudizio di operatori economici del Vallo di Lauro. Inoltre, l’esponente del Nuovo Centro Destra ha anche condiviso (anche questo documentato dagli inquirenti) partecipazioni imprenditoriali nella “Pharma Building srl” con Antonio Muzio, fratello di Paolino che nelle sentenza del 19 novembre 2009 (emessa dal GUP del Tribunale di Napoli Raffaele Piccirillo) era stato individuato come fiduciario di Marcello di Domenico (capo della cosca camorristica che porta il suo nome, ma anche detto dei ‘marciulliani’) e favoreggiatore della sua latitanza finita nel 2011.
DA CRONACHE DEL VESUVIANO DEL 4 APRILE
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