Con il caldo si perdono molte vitamine e sali minerali ed è giusto quindi, non solo bere molta acqua ma anche integrare i micronutrienti che si perdono con il sudore. Tra questi micronutrienti, la vitamina D forse è quella più conosciuta e discussa. La vitamina D è un micronutriente che fa parte della categoria delle vitamine liposolubili, assieme alle vitamine E, A e K. Le vitamine liposolubili sono soggette, per la loro natura, ad un accumulo nell’organismo. A differenza però delle altre, che sono considerati nutrienti essenziali, ossia che il nostro corpo non riesce a sintetizzarli e pertanto dobbiamo introdurle con il cibo, la vitamina D può essere intesa solo essenziale per il suo ruolo ed importanza da un punto di vista metabolico, ma in realtà non è un vero nutriente essenziale, in quanto il nostro corpo è in grado di produrla. Durante l’estate infatti, quando siamo più esposti al sole sintetizziamo alte quantità di vitamina D. Questa vitamina liposolubile è prodotta a partire dal colesterolo, ed è sintetizzata grazie i raggi UVB del sole e infine convertita nella sua forma attiva, la vitamina D3, in circa 24 ore. Pertanto, il periodo in cui facciamo una bella scorta di questa vitamina è sicuramente l’estate quando stiamo all’aria aperta o al mare. È fondamentale fare il giusto carico, per compensare poi le eventuali mancanze dell’autunno o dei mesi più freddi, quando siamo più al chiuso e al coperto.
La vitamina D è necessaria all’organismo per i suoi benefici. La sua funzione principale è quella di partecipare all’omeostasi del calcio, in particolare risponde alle ipocalcemie e permette un maggior assorbimento di questo minerale a livello del tessuto osseo e a livello intestinale. Inoltre, è coinvolta nel differenziamento di alcuni linfociti e quindi svolge un’azione antinfiammatoria. Infatti, sulla base di ciò, ricerche scientifiche ipotizzano che in un soggetto obeso, con infiammazione cronica e quindi con un eccesso di adiposità, ci sia una sorta di sequestro della vitamina D da parte del tessuto adiposo, con conseguente predisposizione ed insorgenza di insulino-resistenza e diabete mellito di tipo 2. Proprio per questo motivo, in soggetti obesi o in sovrappeso (ma non solo) si riscontra spesso e volentieri un’insufficienza di questo micronutriente, da correggere con un’opportuna integrazione, meglio se associata alla vitamina K che permette un maggior assorbimento del micronutriente. Inoltre la carenza di vitamina D in passato è stata anche causa di rachitismo nei bambini con difetto del tessuto osseo e osteomalacia negli adulti. Fortunatamente, grazie ad un’attenzione maggiore all’alimentazione negli ultimi decenni, queste problematiche sì riscontrano difficilmente. Le fonti alimentari seppur presenti sono abbastanza limitate. Tra questi, come alimenti di origine animale abbiamo: olio di fegato di merluzzo, pesce grasso, tuorlo d’uovo, fegato, latte, prodotti caseari e come fonti di origine vegetale i funghi. Quindi la soluzione principale per fare una buona scorta di vitamina D, oltre ad un’alimentazione equilibrata e completa, è stare esposti quanto più possibile al sole, soprattutto durante i mesi estivi, per permettere all’organismo una maggiore sintesi di questa vitamina e di conseguenza una sua buona scorta per l’inverno. Ricordatevi quindi che, oltre a seguire un’alimentazione bilanciata, è importante adottare buoni comportamenti e tenere in mente regole che ci permettono di restare in salute tutto l’anno. Quindi state al sole, proteggendovi dalle ore più calde ovviamente, idratandovi continuamente e fate il pieno di vitamina D.
A cura del Dott. Gerardo Massa, Biologo Nutrizionista, Perfezionato in igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere
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