Il Partito Democratico di Torre Annunziata ha scelto di puntare su un nome di alto profilo per la corsa alla sindacatura, nella figura del professore universitario ed ex presidente della SoReSa, Corrado Cuccurullo. Questa mossa è vista come un tentativo di riconciliarsi con l’elettorato dopo il commissariamento della precedente giunta, guidata dal PD, a causa di infiltrazioni camorristiche.
Cuccurullo, che rivendica orgogliosamente le sue origini socialiste e con un percorso professionale lontano dai meandri dell’apparato partitico, si presenta come una figura capace di unire, in un panorama politico locale frammentato, anche le diverse anime eredi della diaspora socialista. Per tale ragioni i nomi in lizza nel centro destra, Vincenzo Sica e Carmine Alfano, in passato entrambi vicini al Partito Democratico e con la stesso passato politico di Cuccurullo, potrebbero lasciare il posto di candidato Sindaco della coalizione ad Antonio Mosiello o Michele Riggi.
All’interno del PD torrese, nonostante la presenza di altre figure papabili come Giuseppe Manto e Germaine Popolo, critici della gestione Ascione e distanti dalle sue controversie, è Cuccurullo a riscuotere i favori, soprattutto tra le liste elettorali che compongono l’alleanza di centrosinistra.
La candidatura di Cuccurullo non è tuttavia priva di sfide. La sua scarsa visibilità negli organi direttivi del partito e la fama di intransigenza sollevano dubbi sulla sua capacità di portare a termine un mandato senza intoppi. La vera prova sarà guadagnarsi il sostegno unanime dei dirigenti del PD e degli elettori, molti dei quali lo conoscono poco o nulla.
La domanda che tutti si pongono è: riuscirà Cuccurullo a ottenere la convergenza necessaria per una candidatura vincente e il suo nome servirà a far dimenticare il nefasto commissariamento di questi ultimi due anni? La risposta si delineerà solo quando il professore si presenterà ufficialmente alla dirigenza del PD e ai cittadini di Torre Annunziata. La sua reputazione di persona poco incline ai compromessi potrebbe essere la chiave per una nuova direzione amministrativa della città, ma potrebbe anche essere un ostacolo nelle dinamiche delicate della politica locale e delle alleanze.
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