SANT’ANASTASIA. #salviamosantanastasia. L’hashtag che un gruppo di cittadini ha messo in campo in queste ore per fare in modo che vengano effettuati i controlli sui terreni inquinati della città.
“Abbiamo pensato di attivarci”, spiega Roberto Sdino, uno dei promotori, “dopo l’ennesima amara scoperta che Sant’Anastasia ancora non viene annoverata come città appartenente alla ‘terra dei fuochi’, altri territori stanno ottenendo in questi giorni i fondi per approntare progetti di bonifica e noi? Allora ci siamo indignati, abbiamo avuto un triste primato, quello di esser stati tra i primi a scoprire quanto giaceva sotto i nostri terreni e stranamente le amministrazioni passate hanno coperto tutto. Allora solo sensibilizzando i cittadini, solo alzando la voce potremo far in modo che nel futuro chiunque vada a governare la città possa occuparsi di questo grave problema con premura, cercando una soluzione alle diverse morti che affliggono questa terra di nessuno”. Pe convincere la gente a partecipare al movimento e a far sentire la propria voce il gruppo sta facendo girare un messaggio: “A Sant’Anastasia si muore di cancro o di ignavia”. “La gente deve reagire”, conclude Sdino, “Basta morti di cancro, basta morti di ignavia, cominciamo a muoverci.
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