lunedì 10 Giugno 2024
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Via Orefice e via del Verde, lavori fermi: “Situazione da Medioevo nella zona rossa”.

MASSA DI SOMMA. “La Regione Campania nega ai cittadini diritti primari e dignità”: si tratta dei residenti di via Orefice e via del Verde, un’area, insistente nella zona rossa, composta da un centinaio di famiglie che ad oggi non ha né un sistema fognario né una strada percorribile in caso di emergenza Vesuvio. L’accusa viene da Aniello Oliviero, consigliere comunale dell’amministrazione Zeno. Via del Verde e via Orefice, le strade sono interessate da un’ importante opera di risanamento tesa a unificare e collegare i due tratti stradali separati da uno strapiombo con un dislivello di una decina di metri. Le ditte appaltate, i lavori sono iniziati da oltre due anni, hanno sospeso i lavori da circa un anno per la mancata erogazione dei fondi da parte della regione Campania. Via Orefice, è la strada a monte che ad un certo punto si interrompe, impossibile proseguire per via del Verde, il secondo tratto a valle, che si collega ai comuni di Cercola, San Sebastiano al Vesuvio fino alla strada statale 162: tra i due pezzi di strada c’è un il burrone. Tradotto: per l’impossibilità di percorrere l’intera strada fino a valle, i cittadini sono costretti a circumnavigare il territorio per raggiungere e ricollegarsi dall’ altra parte. “Una parte del nostro territorio vive problemi da medioevo – dice Aniello Oliviero, consigliere comunale di maggioranza – a Massa di Somma, un intero quartiere ad oggi non ha disponibile un sistema fognario e un’adeguata infrastruttura stradale a garanzia di vie di fughe certe in caso di calamità naturali come il malaugurato risveglio del Vesuvio”. Questa parte del territorio massese, di fatto, lotta con costanti problemi di allagamento, non ultimi quelli riscontrati con le forti piogge delle scorse settimane, disagi di circolazione e sicurezza stradale, senza contare i rischi legati al deterioramento dei sistemi di assorbimento ormai vetusti e inefficaci. Il progetto di risanamento delle due strade, risale al 2005, è stato finanziato dalla Regione Campania per in importo di circa 700mila euro grazie ai fondi Fas (fondi aree sottoutilizzate). Due anni fa sono finalmente partiti i lavori di unificazione, grazie ai quali sarà realizzato anche il collettore che acquisisce e smaltisce le acque reflue urbane e domestiche di quest’ultima zona del comune rimasta scoperta. Poi lo stop dei lavori: “Il progetto non può completarsi – spiega Oliviero – perché la regione non eroga, secondo il piano definito e concordato, quanto garantito dall’Accordo di Programma quadro (APQ).A oggi l’ente regionale ha reso disponibile anticipi ridotti e insufficienti, meno del 50%, che hanno indotto le ditte impegnate a sospendere le attività circa un anno fa. Mentre il comune – prosegue – ha correttamente anticipato le rate legate al finanziamento della cassa depositi e prestiti , in attesa di una successiva copertura da parte della regione. Questi anticipi determinano un “peso” sulla cassa che contribuisce negativamente, alla luce anche delle note controversie con la tesoreria e al già precario sistema delle disponibilità comunali, mentre la Regione gestisce in modo rilassato il processo di erogazione privando, di fatto, dignità alle famiglie e aumentando i rischi sulle casse comunali”. L’appello di Oliviero partirebbe dunque da una situazione non più sostenibile: “Una quotidianità che minaccia sopratutto la salute e sicurezza di bambini, anziani e diversamente abili. Siamo coscienti delle difficoltà che vive la Giunta regionale, che con ridotte disponibilità economiche deve far fronte a tante problematiche – conclude – ma siamo convinti che questa necessità sia qualificata per essere di massima priorità e dover essere risolta in tempi rapidi”. La ristrutturazione di via Orefice e via del Verde necessita di uno sprint finale, “almeno una quota di circa centomila euro”, spiega Oliviero, “per consentire alle ditte di ultimare il tratto fognario a monte e far si che la zona abbia una via di fuga”.

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